Ordinanza per la reimmissione in libertà su territorio comunale, dopo la sterilizzazione e l’iscrizione all’anagrafe canina, dei randagi

Già nelle premesse si specifica che tale programma non dovrà essere inteso come la risoluzione del problema

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Dopo le comunicazioni, le polemiche, gli accordi sottoscritti e gli incontri in commissione, e con nel prossimo consiglio comunale più di un punto dedicato al tema, arriva anche l’ordinanza del sindaco sul tema del randagismo inerente la “reimmissione in libertà su territorio comunale, dopo la sterilizzazione e l’iscrizione all’anagrafe canina, dei cani sprovvisti di proprietario”.

Già nelle premesse si specifica che «tale programma non dovrà essere inteso come la risoluzione del problema, né alternativo a quanto previsto dalla normativa vigente, ma integrativo degli obblighi normativi, e finalizzato alla riduzione del numero dei cani presenti sul territorio o ad evitare la formazione di branchi e alla riduzione delle possibili malattie trasmissibili all’uomo (zoonosi)».

Si prevede così che i cani randagi siano «catturati su segnalazione della Polizia Municipale, a cura dell’ ASP Servizio Veterinario- Distretto di Lamezia Terme che provvederà ai seguenti adempimenti sanitari: visita generale; sterilizzazione chirurgica; vaccinazione contro le malattie più comuni, soprattutto contro leptospirosi; identificazione mediante microchip; iscrizione all’anagrafe canina a nome del Comune di Lamezia Terme. I cani catturati e sterilizzati dopo il necessario periodo di degenza sono rimessi in libertà nel territorio di prelevamento».

Aspetti che più di una volta sono emersi però essere attualmente ostacolati dai diversi passaggi burocratici tra enti diversi, me anche nelle mancanze di personale e strumentazione sia per quanto riguarda l’Asp che il Comune.

Restano esclusi dal piano di reimmissione «i cani morsicatori già segnalati con allegato referto medico del segnalante; i cani che non siano in grado di sopravvivere per strada come i cani malati e i cuccioli».

Riconoscimento anche per il mondo del volontariato, specificando che «le operazioni di cui sopra sono coordinate dal servizio veterinario di intesa con l’ente comunale, in collaborazione con le associazioni animaliste operanti sul territorio; il Comune vigilerà sullo stato di salute psico-fisico dei cani reimmessi, per il tramite della Polizia Locale con l’ausilio delle associazioni animaliste presenti sul territorio; chiunque (singoli o associazioni) si offra di collaborare al controllo delle condizioni dei cani reimmessi sul territorio o ne chieda l’affidamento rilascerà al Comune una richiesta/dichiarazione in cui siano indicate le proprie generalità, i recapiti telefonici e i dati identificativi del cane seguito».

Nessun riferimento al problema economico che il sistema pone, ma la situazione di difficoltà delle casse comunali ed aziendali è nota.

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