Pubblicate 4 ordinanze per l’abbattimento di alberi che potrebbero creare pericolo sulle strade lametine

Casi in via Marconi, via Blaganò, via Tropea e nei pressi della rotatoria dell'aeroporto

Più informazioni su

Uno dei temi più lamentati dai lametini dopo l’allenamento delle misure restrittive relative alla pandemia da Covid-19 è stato quello del decoro urbano, con la vegetazione pubblica e privata ad essere cresciuta maggioramene indisturbata dopo i mesi di traffico ridotto per la chiusura in casa di gran parte della popolazione.

Dall’appalto biennale relativo alla manutenzione verde pubblico estensivo e pertinenziale stradale, fontane, potature e trattamenti fitoterapici secondo la relazione sono «esclusi i cigli stradali e la pulizia marciapiedi e piazze pavimentate di competenza della società in house Lamezia Multiservizi», ma sia la municipalizzata che l’aggiudicataria Sicilville vengono ritenute dalla cittadinanza non al passo per garantire la giusta pulizia, con la cooperativa Malgrado Tutto a prestare la propria opera ed ora prossima nel gestire, oltre a quello di Dossi Comuni già di propria competenza, anche i parchi Impastato, 25 Aprile e Mastroianni essendo stata l’unica concorrente al bando comunale.

Altro aspetto è poi quello della manutenzione degli spazi verdi privati, la cui vegetazione a volte termina sul suolo pubblico con relativi disagi. Oltre all’annuale ordinanza che ogni estate il Comune emana per evitare i rischi incendi, nella giornata odierna ne sono state pubblicate altre 4 per casi specifici di alberi in terreni privati che potrebbero generare pericolo in caso di maltempo o deterioramento.

La prima segnalazione riguarda un caso nei pressi di via Marconi, per il quale il Comando Carabinieri Forestali si è espresso il 10 luglio, comunicando che «è stato constatato che si tratta di un albero di alto fusto di cedro del libano (Cedrus libani) del diametro di circa 50 cm le cui radici hanno spaccato un muretto di recinzione, e che si trova all’interno di uno spazio condominiale; l’albero, pur trovandosi in ottimo stato vegetativo, risulta fortemente inclinato sulla strada pertanto l’eventuale stroncamento dovuto ad eccezionali eventi atmosferici costituirebbe pericolo per la pubblica e privata incolumità essendo la zona fortemente antropizzata; per quanto sopra se ne consiglia l’abbattimento e l’eventuale sostituzione con altra essenza a portamento basso (tuia nana, sorbo degli uccellatori, rododendro, ecc.)».

Secondo caso in cui i carabinieri son stati chiamati ad esprimere un parere riguarda un terreno agricolo «a ridosso della rotatoria aeroporto e del raccordo con autostrada A2 e la SS18, vi sono radicati 30 alberi di alto fusto di eucalipto (Eucalyptus globulus) posti come frangivento lungo la linea di confine della stessa particella. Dal sopralluogo effettuato risulta che le predette piante, a causa dell’eccessiva altezza, creano serio pericolo per gli utenti della strada, molto trafficata in quel punto in quanto eventuali ed imprevedibili avversità meteoriche ne potrebbero causare lo sradicamento e successiva rovinosa caduta proprio sulla trafficata SS280. Per quanto sopra se ne consiglia l’abbattimento e l’eventuale sostituzione con piante frangivento a basso portamento (eugenia, pitosforo, bosso, tuia nana, ecc.)».

Terzo caso in via Blaganò dove tramite la Forestale «si è potuto constatare che all’interno del terreno vi sono radicati circa 18 alberi di alto fusto di cipresso orizzontale; le suddette piante risultano alte circa 20 mt e risultano radicate proprio al confine della proprietà e limitanti con altre abitazioni vicine. Le stesse potrebbero creare pericolo per la pubblica incolumità in caso di condizioni meteo avverse. Delle suddette piante se ne consiglia l’abbattimento con sostituzione delle stesse con piante ornamentali a basso portamento (eugenia, pitosforo ed altre piante da siepe)».

Ultimo caso in analisi un terreno in cui sono radicati 8 alberi di alto fusto, e precisamente 6 di Roverella (Quercus rober) e 2 piante di Olmo campestre (Ulmus minor), che risultano radicate proprio a ridosso di Via Carmelina Tropea. «Le piante, pur presentandosi in buono stato vegetativo, risultano essere inclinati sulla strada e poco stabili a causa dell’eccessiva altezza tanto da creare serio pericolo per i residenti e per gli utenti della trafficata Via Tropea», valutano i carabinieri, «le stesse piante potrebbero creare pericolo per la pubblica incolumità in caso di stroncamento dovuto a eventuali e imprevedibili avversità meteoriche. Inoltre, in fase di sopralluogo, si è constatata la presenza di una pianta di pino radicata all’interno dello stesso fondo, inclinata sull’abitazione e poco stabile. Per quanto sopra se ne consiglia l’abbattimento e l’eventuale sostituzione delle stesse con piante frangivento a basso portamento (eugenia, pitosforo, bosso, tuia nana, ecc.)».

In tutti i casi si danno tempi stretti ai cittadini per l’abbattimento (fino a 10 giorni) tramite ditte specializzate, e 3 mesi per mettere a dimore le nuove piante a maggiore distanza dalle strade pubbliche.

Più informazioni su