Bilancio di previsione primo checkpoint per l’amministrazione Mascaro, ma non mancano i problemi

Qualche malumore in maggioranza, i revisori dei conti assenti, capitoli vincolati

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Fino alla scorsa settimana la data ipotetica era fissata tra il 17 ed il 18 settembre, ma comunque entro fine mese il consiglio comunale dovrà votare sia il bilancio consolidato 2019 che quello di previsione 2020/2022.

Un passaggio che, al netto degli obblighi amministrativi e relative ricadute, è anche un primo passaggio intermedio dell’amministrazione Mascaro, arrivando a 10 mesi dal voto per il rinnovo del consiglio comunale, anche se non poco condizionato dal periodo di chiusura totale per la pandemia da Covid-19 e relative ripercussioni avute. C’è poi da tenere in considerazione come il piano di riequilibrio vigente “ingessi” gran parte della programmazione, ed ogni nuovo investimento o risoluzione di problemi deve guardare più fuori dai confini lametini che all’interno delle casse comunali.

AAA PERSONALE CERCASI

Gli ultimi due atti amministrativi di tipo contabile, insieme ad altri allegati, dovranno essere consegnati alla commissione ministeriale per avere il via libera alle nuove assunzioni richieste (perché dal 2014 si è ancora Comune in piano di riequilibrio), con la giunta Mascaro a sperare di poter passare in 3 anni dai 222 dipendenti presenti al 1 gennaio 2020 a 339 nel 2022: nelle 75 assunzioni nel 2020, 56 nel 2021, 16 nel 2022 sono comprese sia progressioni verticali, stabilizzazioni, aumento di orario per dipendenti già in servizio, ma principalmente anche l’arrivo di almeno 3 dirigenti ad affiancare le 2 già in servizio (andando così a colmare i vuoti del settore tecnico e del comando della polizia locale, con un minimo di 5 dirigenti a dover gestire 7 settori), nonché tecnici per gli uffici attualmente sommersi di lavoro, agenti di polizia locale di vari gradi, assistenti sociali, altri dipendenti da inserire nei vari settori (vedi ragioneria, anagrafe, etc).

La via prescelta dovrebbe essere quella della mobilità in primis, passando poi per l’uso di graduatorie di altri enti attualmente valide per le medesime figure, e solo in terza battuta il concorso pubblico ex novo. Una scelta per accelerare i tempi, ma in merito alla quale già in commissione consiliare qualche consigliere ha palesato qualche preoccupazione: gli enti pubblici sono in condizioni di difficoltà economica in quasi tutta Italia, quindi non pochi sono restii a garantire con celerità il nulla osta per trasferire personale (anche se negli ultimi anni non sono stati pochi i dipendenti da Lamezia Terme hanno preso servizio altrove), ed un’ipotetica risposta potrebbe essere nell’immediato un uso congiunto, con quindi dipendenti “doppiamente part time” in altrettanti uffici. In via Perugini si potrebbe passare dalle scrivanie vuote a quelle occupate ad oltranza, al momento un passo in avanti piccolo che potrebbe sbloccare più di un intoppo.

MALUMORI E INSODDISFATTI

Alla genesi delle commissioni consiliari i gruppi di maggioranza da 2 son passati a 7, pari numero di quelli di opposizione (in cui Gianturco risulta ancora nel misto, Guarascio dal Pd ha optato per Nuova Era, ma con la Cittadino a rappresentare entrambi nelle commissioni), e quella che era stata successivamente illustrata come una scelta tecnica per avere maggiore rappresentanza nelle sedute ora rischia di far emergere malumori nel fronte che ha sostenuto il sindaco in campagna elettorale. Proprio negli atti relativi al bilancio di previsione son arrivate la astensioni di Nicotera e Rubino, che rappresentano 2 diversi gruppi per un totale di 4 consiglieri, come “richiamo di attenzione” verso l’agire amministrativo: progetti annunciati nei primi mesi di attività rimasti al palo, ritardi nelle opere pubbliche e nelle risposte degli uffici, minore ascolto sulle scelte di sindaco e giunta tra i temi che avrebbero coinvolto una parte della maggioranza, ambito che al netto dei problemi legati al Covid e alla carenza di personale avrebbe altri esponenti a reclamare uno slancio dell’attività amministrativa in campi come il Psc ed il piano spiaggia (ipotizzati dal sindaco ed assessore al ramo per settembre in commissione e nel 2021 in compimento, ma le date al momento slittano più in là).

SULL’ALTRO FRONTE MANCA IL GIOCO DI SQUADRA

Nelle fila dell’opposizione si trovano i rappresentanti dei partiti, oltre che movimenti, con però un quadro generale diverso: se dentro l’assise le critiche e gli ammonimenti son circostanziate in mozioni ed interrogazioni che però arrivano in aula anche dopo la scadenza del proprio argomento (in tal senso un’altra seduta si potrebbe tenere entro fine mese, ripartendo dai punti rimasti inevasi nella scorsa riunione dedicata), fuori a farla da padrone è la rincorsa del trend topic da social, con buona pace di tutte le buone intenzioni della scorsa campagna elettorale.

Anche nella minoranza c’è poi chi dice no a posizioni precostituite politiche, e così dopo la questione tutta interna all’Udc sulla propria presunta incompatibilità, Ruggero Pegna si è trovato in commissione nel fronte dei favorevoli al bilancio per come illustrato dall’assessore Zaffina, posizione che già in precedenza nel centrodestra lametino aveva fatto sollevare qualche sopracciglio. Per altro di vere e proprie obiezioni ai documenti economici, in commissione, non ne sono arrivate da nessuno dei due fronti, al netto degli emendamenti già presentati per correggere qualche stanziamento.

IL GIOCO DELLE PARTI

A votare alle fine saranno però 24 consiglieri più il sindaco, 25 preferenze da esprimere sul primo vero atto contabile deciso dall’amministrazione Mascaro, e passaggio che in caso di bocciatura certificherebbe anche la fine anticipata del mandato. Uno scenario ad oggi ipotetico ma non si sa quanto realizzabile: i 4 “incerti” della maggioranza potrebbero optare per un’astensione che avrebbe un rumore politico ma non muterebbe il risultato finale (13-8 se si continuasse a votare come in commissione), al netto di eventuali assenze in aula.

Attesa anche per vedere se ci sarà la presenza dei revisori dei conti, che anche fuori tempo massimo hanno dato pareri non favorevoli ai bilanci sotto la gestione Mascaro e si sono ad oggi sempre sottratti al confronto in aula ed in commissione. Dopo 3 assenze nel civico consesso scatterà la decadenza di un mandato che comunque è al termine nel 2020, ma da un punto di vista tecnico una loro non presenza fermerebbe anche la possibilità per i consiglieri di presentare emendamenti in aula o correggere quelli già inviati alla segretaria del consiglio. L’aula potrà in ogni caso approvare gli strumenti economici, ma rimarrebbe l’anomalia di un confronto e controllo che non c’è, anche per l’accertata impossibilità da parte di via Perugini di avere abbastanza dipendenti per effettuare il controllo analogo sulle partecipate, ambito su cui i revisori dei conti non si sono espressi al netto della diffidenza sull’esito del concordato firmato in Tribunale per la Lamezia Multiservizi.

CHIUSO UN CAPITOLO, E’ GIA’ 2021

L’ultimo trimestre del 2020 non sarà per altro più tranquillo: verosimilmente i cittadini saranno chiamati a pagare le 3 rate della Tari 2020 in 4 mesi (ma è stata già presentata la proposta di dilazionare interiormente il pagamento, andando però ad incastrarsi con l’annualità successiva), e sulla carta entro fine anno il consiglio comunale dovrebbe approvare anche il nuovo bilancio di previsione 2021/2023, con però inevitabile come ogni anno la dilazione del termine di qualche mese nel nuovo anno (ed in tal caso anche un nuovo collegio dei revisori dei conti).

Nel frattempo il Comune dovrà rivedere la tariffa dei rifiuti nell’ottica del bando per le compostiere presentato ma non pubblicato, che richiederà una modifica al regolamento delle imposte comunali; una volta aperto l’argomento, anche su altri ambiti i consiglieri hanno annunciato di voler intervenire (vedi tariffe sulle seconde case) e la scadenza è quella di fine 2020.

Permane poi il clima da “civil war” per quanto riguarda i sindacati che chiedono il pagamento dei salari accessori in sospeso, al netto dei procedimenti legali in sospeso e degli ostacoli normativi da dover superare.

Nelle due commissioni competenti non si è arrivati ancora, dopo lunga discussione e qualche questione regolamentare, a nominare le consulte sullo sport (a cui dover sottoporre l’adeguamento delle tariffe al rialzo delle strutture comunali, anche se il parere non sarà vincolante) e sugli animali (ed il mondo del volontariato si è già diviso sul giudizio in merito alla gestione in questi mesi dell’amministrazione).

Un quadro che si limita a guardare solo l’interno del Comune, che avrebbe poi risvolti più larghi andando ad introdurre la gestione delle partecipate, il rapporto con Provincia e Regione (sia sulle opere pubbliche che sulle iniziative istituzionali e politiche), l’Ato, la conferenza dei sindaci in ambito sanitario, il nuovo ente regionale per la gestione idrica, i contratti istituzionali di sviluppo, la Zes.

Discussioni quindi di respiro più ampio rispetto a chi debba pulire le strade e mantenere il decoro urbano, must have delle lamentele in ottica social del dibattito locale.

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