Approvato il bilancio di previsione, ma una parte di maggioranza si chiede se sia ospite o parte in causa

Varato lo strumento economico alle 20, dopo quindi 9 ore e mezza, con 14 favorevoli e 8 contrari (opposizione).

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In apertura della discussione finale sul bilancio di previsione 2020/2022, il primo vero atto economico totalmente dell’amministrazione Mascaro, si apre con gli emendamenti, 1 del sindaco, 1 di Nicotera e 3 dell’opposizione, con quest’ultimi però frenati da pareri tecnici non favorevoli.

Il prospetto offerto dall’assessore Sandro Zaffina vede per quanto riguarda il 2020 nel totale generale delle entrate 297.109.429,71 euro come previsione di competenza (di cui 55.239.156,44 dal titolo 1 relativo alla natura tributaria), 347.517.391,51 come previsione di cassa (104.193.090,09 di cassa come natura tributaria), con 295.738.401,59 euro di uscite preventivate.

Oltre ai 1.757.213,84 euro di vincoli derivanti da trasferimenti, la quota accantonata di 62.113.756,456 euro risulta composta da: 34.099.247,49 fondo crediti di dubbia esigibilità; 24.174.572,61 fondo anticipazione liquidità; 1.111.633,30 fondo perdite società partecipate; 2.336.803,06 fondo contenzioso; 391.500 altri accantonamenti.

Nuova diatriba con il parere dei revisori, ancora negativo per quanto riguarda il peso del bilancio della Lamezia Multiservizi anche sul bilancio di previsione, ed altri conti che non tornano tra le parti per come emerso lungamente nello scambio di dati tra Zaffina ed il presidente dei revisori.

Eugenio Guarascio (Nuova Era) si dice sorpreso dallo svolgimento dei lavori «in cui mi sarei aspettato più ragionamenti di tipo politico e programmatico», invitando tutti ad abbassare i toni «perché i cittadini chiedono risposte sia dal punto di vista tecnico che amministrativo, e per farlo servono risorse sia economiche che di personale», ed avanzando il richiamo a «monitorare l’ambito della riscossione, favorire l’economica circolare e dare noi stessi il buon esempio in tal senso», lasciando poi l’aula.

Primo emendamento discusso è quello dell’esponente di maggioranza Giancarlo Nicotera, che si basa sul centro diurno per disabili mentali da riattivare nel 2021, approvato dagli uffici tecnici ma non dai revisori dei conti, mentre Mimmo Gianturco (misto) contesta il parere non favorevole alla sua proposta di ristabilire i servizi cessati di assistenza domiciliare verso anziani per mancanza di domande in giacenza. Dagli uffici bocciatura anche per la proposta di destinare fondi al settore turistico, terzo settore ed agricoltura, per motivi di natura contabile (il capitolo indicato da cui traslare fondi era quello dei sistemi informativi, in cui ci sono gare e contratti in essere, e quello cultura, già al minimo previsto).

Passa all’unanimità l’emendamento di Nicotera, mentre per gli emendamenti del centrodestra si opta per riprogrammare su eventuali risparmi (gli equilibri di bilancio son da approvare entro il 30 novembre) o su nuovi fondi nella programmazione del prossimo piano triennale (ad oggi in scadenza a fine gennaio, ma le proroghe son plausibili). Alla fine si tratta l’emendamento come una mozione.

Nonostante i voti favorevoli compatti nella maggioranza, Rosario Piccioni (Lamezia Bene Comune) ricorda come 4 esponenti della stessa abbiamo espresso un voto di astensione nelle pratiche sul bilancio in commissione, cercando quindi di porre una questione di tenuta nella propria controparte politica e contestando la mancanza di condivisione dei vari capitoli di spesa in commissione con ogni assessore e dirigente coinvolto. Auspicio espresso a gennaio, poi fermato dallo stop per il Covid e non più ripreso, valutando «segnali nelle astensioni che anche la maggioranza non è stata coinvolta in modo compatto» e chiedendo per il 2021 «un vero bilancio partecipato».

Giancarlo Nicotera, che era nei 4 consiglieri astenuti, difende il bilancio sostenendo sia «il migliore possibile in questo momento, ma è una visione che l’amministrazione dà alla cittadinanza: si riparte, ma bisogna far capire se siamo ospiti di un hotel o siamo tutti in una casa comune. Una parte della giunta si confronta con i consiglieri, un’altra invece prosegue chiusa nella stanza e la vediamo di sfuggita per le scale».

Mimmo Gianturco (misto) si accoda alle perplessità reputando che «la giunta non rispecchia a pieno la maggioranza, quindi chi ha votato il sindaco Mascaro», ribadendo le critiche già evidenziate sulle opere pubbliche, mentre Aquila Villella (Pd) torna sul tema della riscossione da rafforzare e la partecipazione da allargare.

Ruggero Pegna (Udc) parla di «un consiglio comunale non sterilmente litigioso, ma per il bene della città», accodandosi alla volontà di maggiore partecipazione in fase programmatica «perché la cultura non può essere fanalino di coda, sempre nel rispetto degli altri settori».

Alle polemiche il sindaco Paolo Mascaro risponde con l’approvazione arrivata con anticipo rispetto alla data ultima indicata, non nascondendo come date le difficoltà per la pandemia il documento di previsione del 2020 arrivi a metà settembre. «Il bilancio partecipato è un sogno comune, ma chi non mette mano ai conti non ha contezza di come tutte le buone intenzioni non possano trovare realizzazione» sostiene Mascaro, «perché il bilancio condiviso e partecipato vuol dire anche condividere le responsabilità su scelte impopolari, come tagli o aumenti su temi sensibili».

Il primo cittadino guarda con ottimismo anche al prossimo 2021-2023 «perché l’assessore Zaffina sta facendo un lavoro da Oscar sui residui», ma anche perché «da domani potremmo avanzare le richieste di scavalchi condivisi, per i quali non serve il parere della commissione stabilità. Potremmo assumere i 4 vincitori di causa relativi a concorsi già espletati, oltre a lavorare non più in anticipazione, e far partire in parallelo le procedure di mobilità che non risolveranno i problemi di mancanza di dirigenti e personale da subito, ma accorgeremo i tempi».

Alle 20, dopo quindi 9 ore e mezza, il bilancio passa con 14 favorevoli e 8 contrari (opposizione).

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