Sopralluogo in Piazza Mazzini di terza e sesta commissione consiliare per ascoltare “sul campo” le denunce foto

Degrado urbano e sociale denunciato da esercenti e residenti, con mancata manutenzione ordinaria

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Ad un anno dalla campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale, quando due forze di centrosinistra vi avevano il proprio punto elettorale (le bandiere del Pd ancora oggi son presenti in quella che è la sede lametina del partito), sopralluogo in Piazza Mazzini da parte di terza e sesta commissione consiliare per ascoltare “sul campo” le denunce di esercenti e residenti in merito alla zona un tempo conosciuta come Piazza d’Armi.

Sono vari i punti che i consiglieri in ordine sparso devono annotare: si parte dall’assenza di bagni pubblici aperti, con la struttura in origine prevista in Piazza Santa Maria Maggiore come centro servizi per l’area oggi adibita ad ecopunto per la distribuzione dei mastelli della raccolta differenziata ma senza la gestione dell’attiguo bagno; l’illuminazione viene ritenuta carente, sia nel numero che nella qualità delle fonti luminose scelte, quando funzionanti; manutenzione del verde assente, con alberi le cui cime ormai cadono ad altezza uomo andando anche ad unirsi tra loro, ed in alcuni casi coprendo anche l’illuminazione presente; giochi rotti e non riparati nell’area dedicata ai bambini, che oltre all’incuria soffre anche il vandalismo; assenza di sorveglianza da parte delle forze dell’ordine e della polizia locale per quanto riguarda l’aspetto della viabilità.

In generale si denuncia poi una situazione di degrado sociale, ipotizzando che la convivenza tra stranieri e anziani che frequentano la piazza possa degenerare nel tempo ulteriormente, chiedendo invece di tornare ad essere zona individuata come possibile sede di manifestazioni così da animare la piazza.

Si rammenta poi il pericolo delle case pericolanti private, con il caso di Piazza Santa Maria Maggiore in cui oltre l’impalcatura montata per non far crollare la facciata si scorge ergersi rigoglioso un albero all’interno delle quattro mura esistenti senza più un tetto.

Alla fine si torna a contestare vivacemente il progetto di riqualificazione dell’amministrazione Speranza, dal quale però non si può tornare integralmente indietro per come era la piazza esistente in precedenza, e tra carenza di personale e situazione sempre in bilico delle finanze locali verosimilmente oltre ad una maggiore attenzione sulla cura dell’esistente non si potrà andare.

Uno dei simboli del malcontento è la pensilina coperta, secondo i consiglieri da illuminare in modo colorato e dinamico o coprire con spazi pubblicitari ed artistici, mentre contro la chiusura delle attività commerciali dagli esercenti arriva la richiesta di revisione della viabilità dopo aver ormai perso l’area terminal degli autobus, spostata alla fine di via Colombo.

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