Zona rossa contestata, ma per le attività private dal Comune pochi aiuti possibili e dal 2021

Con la zona rossa verranno meno anche i 50 percettori di mobilità che a vario titolo hanno dato una mano alle attività comunali in questi mesi.

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Nuova riunione in commissione consiliare con i ristoratori lametini, con però una situazione più critica rispetto al precedente incontro alla luce del nuovo decreto che da domani istituisce la zona rossa per la Calabria, con misure di chiusura più stringenti per un mese, con criteri rivalutati ogni 15 giorni ma che difficilmente potranno essere sanati in breve tempo.

A rappresentare la giunta comunale sono l’assessore al bilancio, Sandro Zaffina, e lo stesso primo cittadino Paolo Mascaro, chiamati a rispondere, più che sulle scelte del Governo o la riorganizzazione regionale in tema sanitario, su eventuali esenzioni fiscali o aiuti economici in altra forma per andare incontro alle necessità degli esercenti.

L’ambito tributario è campo dell’assessore Zaffina, che ricorda come il Comune segua le direttive nazionali avendo un margine di manovra limitato: l’esenzione della seconda rata dell’Imu è prevista per decreto nazionale, ma non riguarda tutte le attività; la Tari 2020 non può essere rivista, quindi non si bloccano gli avvisi in arrivo, mentre sullo stesso tributo 2021 si dovrà in fase di bilancio di previsione ridistribuire eventualmente il carico fiscale essendo il costo tale da coprire non minore a causa della pandemia (di contro la riapertura di una vasca discarica in località Stretto porterà nuovi incassi), intervenendo anche sul regolamento tributario le cui modifiche dovrebbero però avvenire entro fine anno in consiglio comunale; il 31 ottobre son scadute le concessioni di ulteriore suolo pubblico rispetto a quello iniziale da parte del Comune, misura che al netto di un’eventuale proroga non coinvolge tutti gli esercenti né ha un impatto con le attività chiuse.

Il sindaco stesso non nasconde come sul piano economico il Comune da un lato non può dare respiro alle attività commerciali, dall’altro ne subisce anche il contraccolpo nell’ambito delle entrate che vengono a mancare con attività che chiuderebbero per i mancati incassi con quindi minore ambito di spesa per i servizi da offrire alla città. «Minori incassi vuol dire anche minori servizi, quindi dare una mano al commercio può vuol dire dover far tagli all’assistenza nel sociale, per fare un esempio ipotetico», illustra Mascaro, «e con l’attuale situazione sono tanti gli ambiti che sono in affanno come cultura, sport, ma anche le stesse amministrazioni comunali».

Il primo cittadino infatti annuncia come con la zona rossa verranno meno anche i 50 percettori di mobilità che a vario titolo hanno dato una mano alle attività comunali in questi mesi.

Al netto delle discussioni su chi avrebbe potuto e dovuto fare di più per contrastare e gestire la pandemia a livello sanitario, con accuse incrociate tra livello regionale e nazionale, oltre che commissari e politici, il 2020 rimane un anno orribile per le già provate attività commerciali lametine, ed anche le premesse del 2021 non sono floride. L’intesa è quella di monitorare la situazione, se in presenza o a distanza dipenderà dall’evoluzione epidemiologica.

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