L’assistenza Covid da offrire anche nell’ospedale lametino rimane tema caldo ed unanime nella Sala Napolitano

Mozione che quindi passa all'unanimità, chiudendo il consiglio comunale su un tema che non prevede la possibilità di delibere da parte di via Perugini.

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Riprendendo l’ordine del giorno originario, si passa alla mozione presentata a febbraio da Rosario Piccioni in merito agli interventi di edilizia sanitaria previsti non per l’ospedale di Lamezia Terme ma per quello di Soverato «con 300.000 euro per la sala operatoria di ginecologia, reparto che non c’è più», riadattando la richiesta di intervento al sindaco anche in ottica Covid oltre che riaprire i reparti che sono stati chiusi in passato dal momento della definizione di spoke del Giovanni Paolo II.

Nonostante ieri durante il sopralluogo si sia preso atto che i lavori necessari, e spostamenti di uffici e servizi, non possano avvenire in tempi rapidi per rispondere alle esigenze Covid, si reitera la proposta di tornare al reparto di malattie infettive che non esiste più venendo oggi riconvertito ad altre attività.

Giancarlo Nicotera contesta la presenza di spazi vuoti nella palazzina chiedendo di fare intervenire direttamente la presidente della terna commissariale che guida l’Asp di Catanzaro «per contestare l’ingerenza nel bene pubblico che è l’assistenza sanitaria».

Ruggero Pegna cita invece l’impegno dell’assessore regionale al bilancio, Talarico, «per portare sul tavolo di interlocuzione con il presidente Spirlì l’uso con interventi adeguati dell’ex malattie infettive non solo ora per l’epidemia Covid».

Annalisa Spinelli ricorda la storia sanitaria di malattie infettive e microbioligia, chiusi con il passaggio a spoke, e gli attuali servizi esistenti nello stesso stabile (Serd, riabilitazione, farmacia, uffici tecnici). «Ieri avevamo 8 pazienti in attesa di trasferimento, non essendoci posti liberi in Calabria», continua l’esponente di maggioranza, «non è quindi una questione politica, ma di assistenza sanitaria urgente, con la dirigenza aziendale e regionale che deve aver chiaro il quadro esistente. In poco tempo possiamo rispondere alle esigenze di salute dei lametini».

Eugenio Guarascio chiede di allargare il dialogo al circondario «per incalzare sia il governatore che il commissario al piano di rientro con maggiore peso».

Il sindaco Mascaro ricorda come «già a marzo la terna commissariale dell’Asp prevedeva vari interventi per l’ospedale di Lamezia Terme, dall’adeguamento sismico a quello del blocco operatorio. L’arrivo del Covid ha posto maggiormente in evidenza la necessità di investire sul Giovanni Paolo II, anche se con un’emergenza diversa ma ribadendo l’errore nel chiudere malattie infettive».

Mozione che quindi passa all’unanimità, chiudendo il consiglio comunale su un tema che non prevede la possibilità di delibere da parte di via Perugini.

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