Rimodulato progetto da 5.222,02 euro contro la diffusione del randagismo ed il maltrattamento degli animali

Previsto anche l'impegno di 1 operatore della polizia locale a supporto del personale veterinario Asp, 2 volte alla settimana

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Il contributo per la Calabria relativo al “fondo per la prevenzione e contrasto maltrattamento animali 2020” ufficializzato dal Ministero dell’Interno il 9 settembre era di 31.332,06 euro, per un totale nazionale di 800.000 euro leggermente inferiore rispetto ad 1 milione dell’anno precedente.

La Prefettura di Catanzaro ha tramite circolare del 16 settembre avvisato le varie amministrazioni comunali interessate da eventuali richieste di finanziamenti in tale ambito, e dal Comune di Lamezia Terme prima della fine dell’anno è arrivata una nuova proposta progettale rimodulata dal comando della polizia locale.

Nello specifico è previsto l’acquisto di attrezzature necessarie per contrastare la diffusione del randagismo e la prevenzione e contrasto del maltrattamento degli animali, dividendo il costo di 5.222,02 euro fino al 30 aprile 2021 (somme che dovranno così essere previste nel nuovo bilancio che la terna commissariale dovrebbe iniziare a completare).

L’impegno economico sarà equamente diviso tra 2.611 euro necessari a retribuire l’impegno di 1 operatore della polizia locale a supporto del personale veterinario Asp, impegnato 2 volte alla settimana con slittamento orario e comunque fino al termine delle somme disponibili.

Pari quota per l’acquisto di mezzi e attrezzature, ovvero:

  • 2 microchip scanner : € 210 + IVA al 22 %
  • 2 tablet per trasferimento dati e interrogazione banca dati sul posto: € 350 + iva 22%;
  • 2 fototrappola 4g c/sim telefonica: € 150 + iva 22% ;
  • 4 paia guanti anti morso e anti graffio : € 40 + iva 22% ;
  • 1 trappola per cani automatica ( 131 x 54 x 61 ) : € 390 + iva 22%;
  • 2 gabbia trasportino grande pieghevole : € 52 + iva 22% ;
  • 1 trasportino per gatti a griglia: € 40 + iva 22%
  • 2 museruola per cani flessibile : € 13 + iva 22%

Nelle premesse del progetto si stima in oltre 500 unità la popolazione di animali randagi sparsa sui 162,43 kmq di territorio lametino, mole non gestibile dall’unico canile municipale né dal supporto delle associazioni e strutture private.

«Negli ultimi anni il fenomeno del randagismo sul territorio di Lamezia Terme ha assunto livelli preoccupanti, in quanto il canile comunale di fatto è sovraffollato e non è dotato di un canile sanitario, per cui si ravvisano problematiche con le conseguenziali norme sanitarie legate alla cura, alla sterilizzazione, né convenzioni con altri sanitari per mancanza di spazi, nonostante siano stati più volte richiesti», si sottolinea nel progetto, «ci sono numerose persone che si occupano dei cani forastici che tuttavia circolano per il territorio del centro abitato creando non poche problematiche di convivenza e di tutela della sicurezza pubblica».

Si lamenta che «nel corso dell’anno si sono verificati anche aggressioni nonché incidenti stradali in cui la causa è riconducibile alla presenza di cani randagi sulla sede stradale. Ad oggi il fenomeno è molto sentito e si può con certezza affermare che i cani randagi presenti sul territorio si stanziano in almeno 12 aree per una consistenza di circa 50 cani. Accanto a tale fenomeno vi sono poi associazioni e cittadini che gestiscono nelle vicinanze delle proprie abitazioni cani randagi».

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