Aggiornato il regolamento per l’uso di beni immobili comunali a terzi adeguandosi al codice del terzo settore

Inoltre il dirigente di settore, secondo l'atto amministrativo, ha ritenuto opportuno ulteriori modifiche ed integrazioni

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Modifiche ed integrazioni al “Regolamento per la concessione in uso dei beni immobili di proprietà del Comune di Lamezia Terme a terzi”, precedentemente approvato dal Consiglio Comunale il 17 febbraio 2017, vengono apportate ora dalla terna commissariale per adeguarlo alla disciplina recata dal “Codice del Terzo settore” normato dal D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117 .

Inoltre il dirigente di settore, secondo l’atto amministrativo, ha ritenuto opportuno ulteriori modifiche ed integrazioni per:

  • ridefinire in termini ampliativi l’ambito soggettivo degli enti perseguenti finalità non di lucro onde includervi – oltre agli enti del terzo settore per come definitivi dall’art. 4, comma 1, del D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117 – anche le associazioni, fondazioni e le altre Istituzioni di carattere pubblico o privato con personalità giuridica acquisita ai sensi dell’art. 12 del Codice Civile senza fini di lucro, nonché le associazioni non riconosciute di cui all’art. 36 del Codice Civile, in ossequio al principio di parità di trattamento e di divieto di discriminazione che informa anche i rapporti tra l’Ente e le realtà organizzative ed associative del “no profit” (art. 8);
  • integrare la disciplina regolamentare in esame con una puntuale previsione e declinazione dell’istituto della “concessione di valorizzazione”, che – nel più ampio contesto delle forme di partenariato pubblico privato – è volto ad agevolare l’implementazione di interventi di riqualificazione e riconversione dei beni comunali mediante la valorizzazione dell’apporto collaborativo di privati, in coerenza con il principio di sussidarietà (art. 6-bis);
  • definire in termini più puntuali il procedimento di assegnazione a terzi dei locali per lo svolgimento di attività aventi finalità di interesse pubblico (art. 10);
  • offrire una più compiuta regolamentazione delle ipotesi di assegnazione diretta dei beni comunali di proprietà comunale, relegandone la praticabilità ad una casistica tassativa (art. 10 bis).

Tra le varie modifiche:

  • la durata massima della concessione in comodato passa da 3 a 5 anni;
  • oltre ai casi di morosità non si procederà all’assegnazione anche nei casi in cui risulti carente dei requisiti di ordine generale necessari per contrarre con la pubblica amministrazione nonché di quello previsti dalla vigente disciplina antimafia;
  • il canone potrà essere in tutto abbattuto o in parte ridotto a fronte dell’impegno, da parte del concessionario, di eseguire interventi di manutenzione straordinaria, messa a norma o modifiche alla struttura necessari al recupero dell’immobile e fino al raggiungimento della spesa per i lavori. Restano da pagare le spese come utenze, condominio, tributi;
  • i beni immobili possono essere concessi a privati, a titolo oneroso e con procedura ad evidenza pubblica, per un periodo non superiore a 50 anni, ai fini della riqualificazione e riconversione dei medesimi beni tramite interventi di recupero, restauro, ristrutturazione anche con l’introduzione di nuove destinazioni d’uso finalizzate allo svolgimento di attività economiche o attività di servizio per i cittadini;
  • la Giunta Comunale stabilisce sulla base degli indirizzi espressi dal presente Regolamento, sentita la Commissione Consiliare permanente Affari Generali, l’individuazione delle strutture da concedere a terzi, l’individuazione delle attività da svolgere, dei criteri e delle modalità di assegnazione, per poi procedere all’assegnazione degli immobili tramite una procedura selettiva pubblica. Si potrà invece seguire l’assegnazione diretta in caso di un unico soggetto interessato, rinnovo, o richiesta di immobile pertinente ad un altro già in gestione, o di altre amministrazioni pubbliche e/o enti pubblici ovvero di istituti di istruzione di livello universitario e di istruzione secondaria di secondo grado e/o di Società partecipate del Comune.

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