Messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, 17 comuni nel lametino ammessi a finanziamento tra il 2021 ed il 2022

Escluse Motta Santa Lucia e San Mango D'Aquino

Con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, ieri sono stati determinati i Comuni a cui spetta il contributo previsto dall’art.1, commi 139 e seguenti, della legge 30 dicembre 2018, n.145, da destinare ad investimenti relativi ad opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio.

In particolare, per l’anno 2021, i contributi in questione ammontano complessivamente a 1.850.000.000 euro.

La procedura

Gli enti locali interessati hanno già provveduto a comunicare le richieste di contributo al Ministero dell’interno entro il termine perentorio del 15 settembre 2020. Esse – ai sensi del comma 141 della predetta legge n.145/2018 – possono essere “nel limite massimo di 1.000.000 di euro per i comuni con una popolazione fino a 5.000 abitanti, di 2.500.000 euro per i comuni con popolazione da 5.001 a 25.000 abitanti e di 5.000.000 di euro per i comuni con popolazione superiore a 25.000 abitanti.”

L’ammontare del contributo attribuito a ciascun ente è stato determinato secondo l’ordine di priorità previsto dalla normativa vigente: a) investimenti di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico; b) investimenti di messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti; c) investimenti di messa in sicurezza degli edifici, con precedenza per gli edifici scolastici, e di altre strutture di proprietà dell’ente.

La procedura telematica, predisposta dal Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, ha rilevato la presentazione di 4.554 certificazioni per un totale di 9.151 progetti ed una richiesta di risorse pari ad 5.081.354.870,43 euro, con 8.176 opere ammesse e 2.846 opere attualmente ammesse e finanziate presentate da 1.912 enti per quanto riguarda la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico.

Un ulteriore incremento di 1.750 milioni di euro è stato previsto per l’anno 2022 “finalizzato allo scorrimento della graduatoria delle opere ammissibili per l’anno 2021”, e altri 450 milioni di euro, infine, sono stati previsti per l’anno 2022 per il finanziamento di una nuova e diversa graduatoria, che sarà adottata a seguito di un’altra procedura, prossimamente da avviare.

Gli esiti

Nel lametino tra le opere ammesse figurano:

  • 3 a Carlopoli (299.882, 195.892 e 489.732)
  • 2 Conflenti (tra il 2021 ed il 2022 sono 700.000 e 290.000 per i lavori per la messa in sicurezza dal rischio idrogeologico dell’area posta a valle di via Garibaldi – via Porchia, e la messa in sicurezza della strada Conflenti-Cona-Querciola)
  • 2 Cortale (700.000 e 300.000 per il 2022)
  • 3 Curinga (999.430, 997.790, 501.968)
  • 3 Decollatura (400.000, 300.000, 300.000)
  • 2 Falerna (545.000 e 454.000)
  • 1 Jacurso (980.000)
  • 6 Lamezia Terme (980.000, 980.000, 900.000, 640.000, 800.000, 700.000, qui il dettaglio)
  • 1 Maida (1.0000.000)
  • 1 Martirano (999.500)
  • 1 Martirano Lombardo (995.000)
  • 1 Nocera Terinese (999.754,40)
  • 2 Pianopoli (655.000 e 345.000 per il 2022)
  • 3 Platania (400.000, 300.000, 300.000 per la messa in sicurezza di tre zone abitate del territorio a rischio idro-geologico (R3 del PAI): zona a valle della sede municipale, località Risa-Cimini e località Mercuri Tedesco)
  • 1 San Pietro a Maida (980.000)
  • 1 Serrastretta (750.000)
  • 2 Soveria Mannelli (700.000 e 300.000)

Escluse Motta Santa Lucia (progetto da 950.000, ma non ha inviato a bdap‐ bil.arm. : sdb ‐ stato patrimoniale ‐ attivo; sdb ‐ stato patrimoniale ‐  passivo) e San Mango D’Aquino (2 proposte da 500.000 l’una, escluse perché richiesta per progettazione non coerente con le finalita’ della norma, e descrizione opera non qualificata e non coerente con le finalita’ della norma).

La fase successiva

La determinazione definitiva dell’importo assegnato è subordinata all’esito della verifica da effettuare entro il 31 marzo dell’approvazione del piano urbanistico attuativo (PUA) e del piano di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA) avvenute entro il 31 dicembre 2020. In caso di verifica negativa, entro il 30 aprile il contributo determinato è ridotto del 5% e le eventuali risorse liberate sono utilizzate per lo scorrimento della graduatoria.

I lavori da ogni comune dovranno essere appaltati entro il 23 ottobre, pena revocato del contributo previsto, che sarà diviso in tre fasi: 20% entro il 28 febbraio; 60% verifica dell’avvenuto affidamento dei lavori attraverso il sistema di monitoraggio; 20% previa trasmissione, al Ministero dell’interno, del certificato di collaudo, ovvero del certificato di regolare esecuzione rilasciato per i lavori dal direttore dei lavori.

Eventuali risparmi derivanti da ribassi d’asta sono vincolati fino al collaudo, e, successivamente, possono essere utilizzati per ulteriori investimenti, per le medesime finalità ed impegnati entro 6 mesi dal collaudo, ovvero dalla regolare esecuzione.