Si punta a passare dal 53% al 65% di raccolta differenziata a Lamezia Terme, ipotesi ritiro mensile a zone per gli ingombranti

Il costo totale stimato è di 12.491.713,74 euro tra quanto dover corrispondere alla Multiservizi e la parte che andrà all'Ato

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A meno di ulteriori rinvii, il 31 marzo sarà l’ultimo giorno utile per approvare il bilancio di previsione 2021/2023, e con esso anche le varie aliquote per i tributi locali.

Confermate quelle relative ad Imu ed Irpef, per quanto riguarda la Tari la terna commissariale con i poteri della giunta ha oggi approvato il Piano Tecnico Economico annuale redatto dalla Lamezia Multiservizi, che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti nel territorio lametino.

Il piano in approvazione, premettendo problemi nel 2021 relativi ad alcune nuove definizioni nell’ambito del settore dei rifiuti urbani a livello nazionale, prevede «la conversione delle vecchie zone in cui era già attiva la raccolta differenziata, fornendo agli utenti le attrezzature che consentono di modificare la raccolta del multimateriale pesante a multimateriale leggero e mastelli e/o carrellati personalizzati per la traxcciabilità dei rifiuti conferiti», valutando che «tale implementazione porterebbe la raccolta differenziata dei rifiuti una volta a regime ad una percentuale pari al 65%, mentre per l’anno 2020 il valore medio raggiunto è stato del 53%», stimando anche una media mensile del 67% da raggiungere a dicembre con raccolta porta a porta nel corso dell’anno anche a Fronti dopo aver completato San Pietro Lametino.

Delle 31.425,76 tonnellate di rifiuti raccolti nel 2020 (nel 2018 erano state 34.099,92, nel 2019 invece 32.365,29), 16.680,21 erano state differenziate (in aumento rispetto ai 11.330,29 del 2018 e 11.156,32 del 2019), con la rimanente parte divisa tra l’indifferenziato raccolto porta a porta (7.620,83) e stradale (7.124,72), dato che però ha risentito anche delle norme legate alla pandemia in cui ogni cittadino in isolamento domiciliare conferiva tutto in modo indifferenziato e gestito secondo le norme di rifiuti speciali.

Oltre al servizio attivo di raccolta differenziata porta a porta, e dell’isola ecologica in contrada Rotoli, si annuncia che «per gli ingombranti e beni durevoli nel corso dell’anno sarà sperimentata, in sostituzione del ritiro a prenotazione, il conferimento presso postazioni ecologiche presidiate e itineranti che saranno organizzate nelle zone dove è attivata la raccolta porta a porta con frequenza almeno mensile. Il ritiro a domicilio è mantenuto su richiesta dell’utenza, prevedendo un costo minimo per il servizio reso».

Il posizionamento dei cassonetti stradali è previsto solo nelle zone pedemontane e frazioni in cui non è operativa la raccolta porta a porta, in quanto ritenuta troppo dispersiva e dispendiosa, con svuotamento previsto con una frequenza almeno bisettimanale e comunque tale da mantenere sempre disponibile il volume necessario per il conferimento dei rifiuti tenuto conto dei quantitativi prodotti (la popolazione coinvolta vede 3.133 famiglie pari a 7.633 abitanti).

Il costo totale stimato è di 12.491.713,74 euro, divisi tra 8.991.713,74 da corrispondere alla Lamezia Multiservizi in quanto gestore del servizio di igiene urbana (compreso lo spazzamento delle strade, nota dolente sull’efficienza del servizio), 3.500.000 all’Ato di Catanzaro per i costi di smaltimento nei relativi impianti della provincia.

A consuntivo poi dovranno essere compensate le somme spettanti al Comune per le Royalties derivanti dalla presenza sul proprio territorio dell’impianto di trattamento rifiuti gestito da LOGICA Scarl (stimate in 450.000 euro), e le somme rateizzate per acquisto mezzi e attrezzature finanziate dal progetto di implementazione valutate sui costi già sostenuti (154.284,87 euro).

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