Approvato il piano del fabbisogno comunale per passare da 185 a 313 dipendenti nell’arco del triennio

Nuovi ingressi dilazionati tra il 2021 (83), 2022 (35) e 2023 (10), tra dirigenti, tecnici, amministrativi e polizia locale.

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Approvata dalla terna commissariale la proposta di programmazione triennale 2021-2023 del fabbisogno del personale del Comune di Lamezia Terme, atto che insieme ai bilanci da approvare entro fine mese dovrà poi essere passato al vaglio della commissione ministeriale, la quale dovrà poi dare il via libera a potenziali nuovi assunzioni.

Attualmente in via Perugini il rapporto dipendenti-popolazione aggiornato all’anno 2020 è a 1/369, a fronte del rapporto medio 1/134 stabilito dal Decreto del Ministero dell’Interno 18 novembre 2020, fotografia numerica che va in parallelo con quella burocratica amministrativa che si vive in città.

Come se non bastasse lo stesso atto con i poteri della giunta è approvato dalla terna con l’assistenza della dirigente Belvedere, in qualità di vicesegretario comunale, essendo il titolare in ferie ed in fase di sostituzione temporanea con collega che garantirà assistenza solo al 25% del tempo pieno.

Il piano proposto prospetta così di passare da 185 a 313 nell’arco del triennio, con i nuovi ingressi dilazionati tra il 2021 (83), 2022 (35) e 2023 (10).

IL PROSPETTO DI ASSUNZIONI

Nel triennio le 5 posizioni vacanti di dirigenti dovranno così essere coperte con:

  • 3 assunzioni a tempo indeterminato (annualità 2021);
  • 2 a tempo determinato (annualità 2021, 2022 e 2023);
  • 2 a tempo determinato (6 mesi anno 2021) mediante conferimento incarico a personale dell’Ente ai sensi dell’art. 19 del D. Lgs. n. 165/2001

Previste per l’anno in corso tra assunzioni, incrementi orari e progressioni verticali la tabella del tempo indeterminato:

  • 1 dirigente amministrativo-contabile
  • 1 dirigente tecnico
  • 1 dirigente – polizia urbana
  • 2 funzionari tecnico D3
  • 34 istruttori – direttivo D1 (di cui: progressioni verticali per 1 amministrativo, 1 tecnico e 1 ispettore di Polizia Locale; assunzioni di 1 legale, 9 assistenti sociali, 2 ispettori di polizia locale, 1 informatico, 1 psicologo, 3 tecnici, 3 amministrativi; incremento orario da 33 a 36 ore per 5 assistenti sociali, da 20 a 36 ore per 3 amministrativi, da 33 a 36 per 4 amministrativi)
  • 32 istruttori C1 (di cui: progressioni verticali per 2 istruttore amministrativo, 1 istruttore tecnico geometra e 1 istruttore tecnico; assunzioni di 7 agenti polizia locale, 2 tecnici, 4 tecnici geometri, 2 ragionieri, 4 amministrativi; aumento orario per 1 amministrativo da 20 a 36 ore, 8 amministrativi da 33 a 36 ore)
  • 4 esecutivi B (da 33 a 36 ore);
  • 8 L. S.U. operatori funzionali cat. A (stabilizzazione)

Per quanto riguarda il biennio prossimo, nelle tabelle a tempo indeterminato figurano:

per il 2022

  • 15 istruttori – direttivo D1 (di cui: assunzioni per 4 amministrativi, 4 tecnici, 4 ispettori di polizia locale; progressione verticale per 1 amministrativo, 1 tecnico, 1 ispettore di polizia locale)
  • 20 istruttori C1 (di cui: assunzioni per 4 amministrativi, 4 tecnici geometra, 10 agenti polizia locale; progressione verticale per 1 amministrativo, 1 tecnico)

per il 2023

  • 6 istruttori – direttivo D1 (di cui assunzioni per 2 amministrativi, 2 tecnici, 2 ispettori di polizia locale)
  • 4 istruttori (2 amministravi, 2 agenti polizia locale)

Per quanto riguarda il tempo determinato, oltre ai già citati dirigenti, incarico per un triennio per 2 istruttori amministrativi D1.

LE AVVERTENZE DEI REVISORI DEI CONTI

Dopo i “rapporti tesi” con la passata terna di revisori dei conti, il piano del fabbisogno è anche uno dei primi atti amministrativi ad essere giudicato dal nuovo organo che per il prossimo triennio sarà composto da Rocco Nicita come presidente, Lina Cortale e Claudio Dinallo come componenti.

Arriva un parere favorevole nell’analizzare i dati ed i numeri della copertura finanziaria, con però anche un richiamo specifico su «il durare dell’equilibrio pluriennale di bilancio, che deve essere necessariamente ossigenato dal mantenimento negli anni di un volume di entrate correnti tale da poter sorreggere non solo l’aumento della spesa di personale , ma anche quella ulteriore derivante: dal rimborso delle rate dei mutui e per gli interessi; dalla quota di ripiano del disavanzo da riaccertamento straordinario; dall’eventuale peggioramento del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2020 rispetto all’esercizio precedente per effetto dell’accantonamento al FAL a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2021; dall’eventuale peggioramento del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2020 rispetto all’esercizio precedente derivante dallo stralcio di cartelle esattoriali; dall’eventuale obbligo di accantonamento al Fondo garanzia debiti commerciali a partire dal bilancio 2021; dall’eventuale peggioramento del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2020 rispetto all’esercizio precedente per effetto dell’accantonamento al Fondo perdite società partecipate; dall’eventuale obbligo di appostamento di accantonamenti al Fondo perdite società nel bilancio 2021; dalle passività potenziali e/o sussistenza di debiti fuori bilancio».

Mobilità e nuovi concorsi, quindi, potrebbero non essere dietro l’angolo ancora in via Perugini.

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