Sui 6 milioni di euro per cambiare 5,5 km di condotta lametina Sorical ha chiesto alla Regione 2,4 milioni per metà percorso

Tratto interessato che va dal partitore Canneto fino al serbatoio di Sambiase Basso, altro scoperto tra Scinà e Canneto Alto

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Sul tema del servizio idrico continuano i disagi ed i rimpalli di responsabilità, mentre non di rado i rubinetti sono costretti a rimanere a secco per guasti.

Sorical in giornata aveva dichiarato di star facendo «ogni sforzo tecnico ed organizzativo per ridurre al minimo i disagi dei cittadini di Lamezia. Le rotture della condotta Sambuco degli ultimi giorni – dovute all’alta pressione di esercizio, con punte di anche 16 atmosfere, per consentire una maggiore portata ai serbatoi – sono state prontamente riparate dalle nostre imprese di manutenzione che non hanno lesinato ogni sforzo organizzativo, nonostante le temperature proibitive, per garantire continuità al servizio. Rispetto alle richieste di sostituzione integrale della condotta di circa 5,5 chilometri, come è già noto sia al Comune di Lamezia che alla Multiservizi, la Sorical non è nelle condizioni finanziarie di procedere alla sostituzione integrale della condotta dell’acquedotto Sambuco perché l’investimento straordinario complessivo richiederebbe un ingente esborso nell’ordine di circa 6 milioni di euro».

Sorical ha chiesto «alla Regione, e precisamente all’assessore all’Ambiente Sergio De Caprio, un finanziamento pubblico per sostituire un tratto di condotta in cemento amianto di 2,6 chilometri di lunghezza, che va dal partitore Canneto fino al serbatoio di Sambiase Basso con un una spesa da quadro economico di 2,4 milioni di euro; occorre anche sostituire l’altro tratto della condotta premente, dove si sono registrate recentemente le rotture, tra serbatoio sopraelevato di Scinà e il serbatoio di testa di Canneto Alto. Si tratta di una condotta lunga 3,4 km con una spesa stimata di circa 3 milioni di euro».

La società regionale, da diverso tempo in liquidazione, contesta che «la Multiservizi, società a cui Sorical fornisce l’acqua potabile, al 31 dicembre 2019 aveva un debito di circa 13,2 milioni di euro; che la Multiservizi ha proposto nel 2018, per evitare il fallimento, un concordato con continuità diretta ai creditori come Sorical con il riconoscimento nella misura non inferiore al 10% dell’ammontare dei crediti da pagarsi entro il 2023. Con ogni probabilità Sorical incasserà solo 1,2 milioni di euro nei prossimi anni a fronte dei 12,2 milioni di euro di crediti vantati al 31 dicembre 2018, di conseguenza gli amministratori di Sorical, prudenzialmente, sono stati costretti a svalutare i crediti del 90% con una perdita secca in bilancio di circa 11 milioni di euro, creando un grave problema finanziario alla società. La Multiservizi, per come pattuito, ha pagato solo le forniture del 2020 e in ritardo la fattura del primo trimestre 2021».

«La vicenda Lamezia, unitamente a quella di Congesi a Crotone e agli oltre 140 milioni di euro di crediti che la società vanta dai Comuni, rappresenta plasticamente la gravità in cui versa il servizio idrico calabrese», commenta il commissario di Sorical, Cataldo Calabretta, «la riforma e l’avvio del servizio idrico integrato rappresenta una priorità assoluta, ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede il Governo, soprattutto ce lo chiedono i cittadini calabresi, almeno quella metà che ad oggi paga il servizio e ne pretende la qualità. All’altra metà dei calabresi morosa o abusiva diciamo che è un dovere morale pagare il servizio idrico e presto arriverà il momento di mettersi in regola».

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