Si riaccendono le lamentele su Scordovillo, nel Dup ipotizzati ulteriori 250.000 euro per la pulizia e fondi di bilancio che non ci sono

Anche la terna commissariale nella relazione finale del 2019 citava la necessità di interventi sovracomunali. La politica lamenta il mancato sgombero

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Riprendono i roghi al campo Rom di Scordovillo, tornano i commenti sdegnati della politica su una situazione che però non ha visto negli anni alcuna soluzione nell’alternarsi di amministrazioni elette e commissioni straordinarie o ordinarie, né l’analisi delle cause ed azioni in campo sebbene le operazioni delle forze dell’ordine negli ultimi anni abbiano rimarcato come le attività illecite di rifiuti coinvolgano anche cittadini esterni al campo rom.

Tra i principali indiziati si punta il dito contro il Comune, ed essendo che negli enti pubblici a contare sono gli atti amministrativi un capitolo apposito nell’ultimo dup è dedicato proprio a Scordovillo, in cui si trovavano 419 cittadini italiani, divisi in 99 nuclei familiari, come da rilevazione dell’Ufficio demografico comunale del mese di luglio 2019.

«La situazione del Campo Rom di località Scordovillo rappresenta una delle maggiori criticità dell’intera Città. Inutile sottolineare le condizioni di grave degrado nel quale vivono i residenti che erano pari», sottolinea il documento di programmazione, «il fenomeno è particolarmente preoccupante anche perché l’area, che un tempo era molto periferica, oggi è in pieno centro urbano e cioè a ridosso del Presidio Ospedaliero e di edifici scolastici», nonché a brava distanza anche dalle postazioni di polizia e carabinieri.

«Si è in passato avuto accesso ad alcuni finanziamenti ma non hanno dato i frutti sperati come ad esempio con la delibera di G.C. n. 19/04 poi rimodulata con delibera di G.M. n. 254 del 18/06/09 inerente il PON Sicurezza. Risultano emanate apposite direttive contenute nella deliberazione di G.C. n. 375 del 07/11/2017, con la quale si era proceduto, al fine di pervenire a risoluzione del problema ed al definitivo sgombero, alla costituzione dell’Unità di Progetto denominata “Rom Scordovillo” individuando all’uopo apposite figure appartenenti ai Servizi Demografici e Sociali, alla Polizia Locale, ai Settori Programmazione Strategica e Realizzazione Nuove Opere, Economico-Finanziario e Manutenzione Opere Stradali ed Infrastrutturali. È opportuno valutare all’attualità l’esito degli interventi previsti e concertare ulteriori eventuali azioni migliorative con il coinvolgimento della Forze dell’Ordine e delle associazioni di categoria».

Tra gli obiettivi strategici si legge sul «Campo Rom di Scordovillo e processi di integrazione, con collaborazione al progressivo sgombero, con riferimento alla risistemazione alloggiativa dei residenti aventi diritto alle misure agevolate e, in caso di esito negativo dei controlli incrociati su eventuali occupazioni di fatto esistenti in altri immobili Aterp, erogazione di un contributo una tantum o comunque di assistenza alloggiativa per un periodo pre-determinato stanziando all’uopo apposito fondo di bilancio comunale nonchè attivazione di un percorso di integrazione sociale, inserimento e scolarizzazione nonché di avviamento al lavoro con ausilio di associazioni di volontariato e di parrocchie». In tal senso i progetti non mancano: “Sara” per la riqualificazione degli alloggi Atero in via Savutano è alle prese con i vari passaggi burocratici, con 30 milioni di euro che rischiano di essere persi per via della lentezza delle procedure; “un passo oltre” ha visto interventi strutturali per la scuola Barbuto, da avviare tutta la parte relativa all’inserimento lavorativo e sociale.

Sottoscritto questa mattina il progetto ‘Un passo oltre’ con cui riqualificare l’area attorno la scuola Barbuto

In ambito di rifiuti «fra i siti maggiormente interessati da tali fenomeni va menzionata l’area Scordovillo che vede periodicamente impegnato l’Ente nella rimozione ed eliminazione dei rifiuti sia urbani che speciali pericolosi e non, sistematicamente depositati abusivamente sull’area di accesso al campo ROM. Nonostante sia in fase di ultimazione un intervento di rimozione di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi nell’area di accesso al Campo Rom in via Paul Harris, le condizioni di degrado presenti su quest’area e sulle altre due strade di accesso al Campo (Via S. Miceli e Via Newton) pongono la necessità di un ulteriore intervento di eliminazione rifiuti da programmare nel 2021 e con esso soluzioni alternative che prevedano un maggiore controllo territoriale dell’area in questione», ipotizzando di stanziare ulteriori 250.000 euro «per l’eliminazione dei rifiuti speciali pericolosi (rifiuti combusti) presenti in località Scordovillo in Via S. Miceli, Via Newton e Via Paul Herris strada di accesso del campo Rom».

Di Scordovillo si era occupata anche la terna commissariale che ha lasciato via Perugini a fine 2019, ricordando che «tra le misure individuate è stata prevista la costruzione di alloggi, utilizzando le risorse previste dalle Strategie di Sviluppo Urbano Sostenibile – P.O.R. Calabria FESR FSE 2014 – 2020 (Agenda Urbana), la destinazione di unità immobiliari di proprietà comunale e di altre strutture da individuarsi con l’acquisizione di forme di finanziamento o di intervento. In tal senso, in considerazione delle limitate capacità finanziarie dell’Ente ed in ragione delle esigenze di risanamento ambientale dell’area in parola, è stato interessato il Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha manifestato la possibilità di intervento, ricorrendone i presupposti di legge, previa Ordinanza del Presidente della Regione Calabria. Conseguentemente, la scrivente Commissione ha rivolto formale e puntuale richiesta di attivazione della procedura per l’intervento operativo e finanziario da parte della Protezione Civile che possa definitivamente rimuovere le criticità surriferite».

LE REAZIONI DELLA POLITICA

Il Coordinamento Cittadino di Fratelli d’Italia reputa che «è arrivato il momento di dare seguito all’ordinanza di sgombero della Procura che della Repubblica, che non si capisce il perché giaccia ormai da tempo nei cassetti senza che nessuno se ne occupi», se non fosse che i cittadini sgomberati dovrebbero poi essere collocati in altri luoghi, ed ad oggi non ci sono alloggi per tutti come specificato negli atti amministrativi.

Sempre il dup ricorda infatti che «esiste un fenomeno alquanto diffuso di occupazione abusiva negli insediamenti di edilizia residenziale pubblica. Al riguardo, in data 23/02/2017 si era proceduto, presso la Prefettura di Catanzaro, a sottoscrizione di protocollo per la prevenzione ed il contrasto a dette occupazioni abusive. Occorre, dunque, perseguire nell’attuazione di detto protocollo con la continua opera di monitoraggio del Tavolo Interistituzionale che possa effettuare la costante ricognizione delle condizioni di disagio e di insicurezza abitativa, assicurare il coordinamento con i servizi sociali, ottimizzare la sorveglianza individuando tempestivamente possibili nuove occupazioni, adottare celermente le procedure di assegnazione degli alloggi definendo le relative modalità ed in osservanza della normativa regionale, con sollecitazione della modifica della stessa onde evitare che a volte gli insediamenti ERP impediscano l’integrazione vera dei nuclei familiari per assoluta e sproposita assegnazione degli stessi a famiglie di etnia rom che hanno poi difficoltà, se tutti negli stessi alloggi, a modificare alcuni non condivisibili stili di vita. Occorre, altresì, procedere a nuovi investimenti sugli edifici, spesso in condizioni di degrado inaccettabile, con relativa riqualificazione degli stessi, ed azioni per la sicurezza con nuovi strumenti tecnologici ed istituzione di vigili del quartiere. L’azione di contrasto alle occupazioni abusive dovrà inoltre necessariamente concretizzarsi nella attivazione della procedura di sgombero».

«I cittadini sono allo strenuo ed è per tale motivo che sollecitiamo l’intervento delle autorità preposte a che si giunga allo sgombero immediato del campo, utilizzando tutti gli strumenti necessari alla soluzione definitiva del problema» sostengono gli esponenti del partito di Giorgia Meloni, ricordando anche l’interrogazione della parlamentare Ferro, ma di soluzioni al momento nel breve tempo non vengono fornite.

«Non è minimamente accettabile che accadano ancora cose del genere, tra l’altro, in pieno centro cittadino, con il rischio concreto per la pubblica incolumità a causa dei roghi tossici. Bisogna mettere fine a questo scempio e a queste pratiche pericolose, costi quel che costi». A dichiararlo è l’ex consigliere comunale Mimmo Gianturco.

Per Domenico Furgiuele, Parlamentare Repubblica Italiana Lega Salvini Premier, «Lamezia non può più permettersi il lusso delle parole intorno alla grave problematica del campo di Scordovillo. Dopo l’ennesimo incivile rogo che ha precipitato nella paura i cittadini, ho chiamato immediatamente il presidente Spirlì al quale ho chiesto supporto per attivare da subito il ministro dell’interno Lamorgese. Andremo a chiedere lo sgombero di quella enclave di illegalità. Lo faremo incantenandoci, se sarà necessario, ai ministeri competenti». Che è, grossomodo, lo stesso comunicato inviato due anni fa quando Ministro dell’Interno era Salvini.

Roghi a Scordovillo, il Ministro Salvini posta nel day after ma non risponde al caso lametino

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