Sul campo Rom interventi previsti nel corso dell’anno ma richieste di ulteriori risorse ad altri enti

Ai percorsi già avviati dalla Caritas, a luglio è stato proposto un nuovo progetto dall'associazione Romanò

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Assessore Teresa Bambara e sindaco Paolo Mascaro chiamati questa mattina a relazione in terza commissione sui 500.000 euro ottenuti per primi interventi relativi al campo rom di Scordovillo, allargando poi il dibattito sugli altri interventi in essere.

Attualmente gli uffici stanno predisponendo gli atti per l’affidamento delle attività sia per quanto riguarda l’aspetto di bonifica che quelli di integrazione (si effettuerà un bando per valutare le proposte pervenute).

Ai percorsi già avviati dalla Caritas, a luglio è stato proposto un nuovo progetto dall’associazione Romanò, che già a livello nazionale si è occupata dell’integrazione di rom (anche se la situazione lametina è diversa, essendo cittadini italiani stanziali da più generazioni), nell’ottica di finanziamenti regionali per favorire la fuoriuscita dal campo tramite progetti lavoro. Su questo percorso settimana prossima dovrebbe tenersi una due giorni di primi incontri interlocutori tra le parti, allargando poi il confronto sia al territorio che al consiglio comunale.

Il lavoro sul doppio binario rimane irto di ostacoli secondo il primo cittadino, parlando di una «vicenda che tra tutte le problematiche in atto è quella più complessa», e sottolineando come «c’è un problema sanitario e sociale che riguarda tutti» nello sperare che «altre risorse arrivino dallo Stato e dalla Regione, poiché la situazione del campo rom è nota a tutti i livelli». In tale ottica è chiesta l’attenzione non solo del mondo politico ma anche di quello sociale, «perché serve la capacità di essere assieme propositori nell’integrazione e non solo del traslocare il problema altrove senza pensare all’aspetto culturale e di formazione che parte dai bambini».

Dall’opposizione si ricordano i progetti ed annunci naufragati sul campo rom, tra le case di edilizia sociale incomplete o quelle occupate, tavoli interistituzionali ed i finanziamenti elargiti senza però poi reali ricadute, pulizia anche all’interno e non solo all’esterno, sposando però la linea della “complessità” del tema fornita dal primo cittadino viste le proteste che sorgono in città ogni qual volta si palesa la possibilità di trasferire altrove anche una sola famiglia. Su tale aspetto, per esempio, si ricorda lo status di “lavori burocratici in corso” del Progetto Sara, con il sindaco a ribadire la volontà «di non far diventare la zona di Savutano la destinazione di tutte le famiglie che dovranno lasciare Scordovillo».

Si ci interroga sui tempi della bonifica, dati i costi e le modalità che richiedono non solo risorse ingenti ma anche lavori che non sono compatibili con la presenza contemporanea di residenti.

La proposta di Gianturco per esempio è quella di ricostruire nella stessa zona insediamenti abitativi dopo la messa in sicurezza dell’attuale campo, sostenendo che già esistano famiglie rom integrate in città.

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