Anche per la fase tributaria i servizi sono online ma si lamenta il mancato riscontro analogico

Secondo incontro in commissione per parlare degli avvisi di riscossione tributi arretrati in via Perugini

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Secondo incontro in commissione per parlare degli avvisi di riscossione tributi arretrati in via Perugini, con la dirigente Nadia Aiello ed il funzionario Ennio Bianchi ad interloquire con i consiglieri comunali in merito all’iter seguito prima dell’invio delle circa 50.000 cartelle contestate (5.000 non recapitate).

Si stima che il 46% della Tari ed Imu 2016 e 2017 non siano state pagate, ma non tutte le cartelle risulterebbero legittime

Confermati i dati già forniti giovedì (il 46% della Tari ed Imu del 2016 e 2017 non sono state pagate, stime intorno a 5 milioni sugli 11 milioni preventivati come da incassare annualmente per il servizio rifiuti), la situazione sarà più complessa per i dati a partire dal 2018 con poi da dover tener conto anche degli interventi nelle annualità successive in ottica Covid.

Le conseguenze dei mancati incassi si ripercuotono anche sui successivi bilanci di previsione, dovendo accantonare per legge fondi dedicati, ma nella percentuale di tributi non riscossi si trova al momento sia chi non ha voluto pagare che chi ha motivi per contestare la richiesta (pagamento già effettuato, dati imputati non corretti, impossibilità del pagare o esenzione non riconosciuta).

Motivo del contendere dialettico rimane la fase di comunicazione ed interfaccia tra utenti ed uffici comunali: l’attuale sistema di rapporto è valido dal marzo dello scorso anno (numeri di telefono per avere solo alcune informazioni, moduli e documenti inviabili solo via mail e pec) come testimonia l’avviso all’ingresso posteriore che stampa quello online sul sito del Comune, ma contestato nella sua esistenza ed efficacia dai consiglieri.

L’invito per gli utenti dovrebbe essere quello di verificare la propria posizione tributaria tramite spid sulla sezione apposita dei servizi online del Comune, ma nella Sala Napolitano più di uno è affezionato al cartaceo paventando l’impossibilità per alcune fasce di popolazione nel 2022 di rispettare delle leggi nazionali che prevedono la digitalizzazione dei servizi.

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