Sulla carta 2.204 alloggi Aterp nel lametino ma con diversi problemi da superare per l’effettiva abitabilità

E' stato approvato con il decreto dirigenziale 4293 del 19 aprile il primo "Primo Rapporto sul Disagio Abitativo nella Regione Calabria - Anno 2021"

E’ stato approvato con il decreto dirigenziale 4293 del 19 aprile il primo “Primo Rapporto sul Disagio Abitativo nella Regione Calabria – Anno 2021″.

Lo studio, a cura del Settore Lavori Pubblici e Politiche di edilizia abitativa, descrive il questionario somministrato ed i dati rilevati e fornisce una prima elaborazione degli stessi, insieme ad una serie di considerazioni che fungeranno da base per le prossime rilevazioni. Con il medesimo decreto, infatti, prendono avvio le attività di rilevazione ed elaborazione dati per l’anno 2022.

Se anche in Calabria il trend è quello del calo della popolazione residente (dai 2.009.623 del 2001 si è passati a 1.894.110 nel 2019), sia per il calo della natalità (la curva di nascite e decessi era quasi in pari nel 2010, maggiori divergere con circa 20.000 decessi e 14.000 nascite nel 2019) che per il flusso migratorio (negativo di 13.622 unità rapporto chi ha lasciato la Calabria rispetto a chi ne ha fatto nuova residenza).

Su questi dati di partenza si è poi andati a verificare la situazione strutturale dell’offerta in Calabria, diversificando per provincia e Comuni.

Il totale di alloggi di edilizia sociale presenti nei Comuni del lametino comprende:

  • Carlopoli 47 (34 proprietà comunale a gestione Aterp, 4 proprietà e gestione comunale, 9 proprietà comunale gestione altri soggetti)
  • Cortale 7 proprietà e gestione comunale
  • Falerna 44 (36 proprietà comunale a gestione Aterp, 8 proprietà e gestione comunale)
  • Martirano Lombardo 30
  • Pianopoli 69 (23 proprietà e gestione comunale)
  • Serrastretta 16 proprietà comunale a gestione Aterp

Nel caso di Lamezia Terme su 38 alloggi di edilizia sociale presenti 18 sono di proprietà e gestione comunale, gli altri 20 esistenti non sono idonei, con 6 costruiti nel periodo tra il 1946/1960 e 32 tra il 2001/2005 divisi tra centro storico (6), area limitrofa al centro storico (12), zona di espansione (20). In merito alla tipologia costruttiva degli stabili 6 hanno come rivestimento la muratura portate, 32 calcestruzzo armato a piano terra chiuso, con 12 ritenuti in buono stato di conservazione e 26 mediocre.

L’ultimo bando generale risulta emesso l’11 maggio 2018, con graduatoria approvata il 10 dicembre 2019, con 188 richiedenti di cui 61 erano stati esclusi e 127 con domande insoddisfatte.

Risultano 388 famiglie in situazione di disagio abitativo, 180 assistite economicamente, ma in questi dati presumibilmente son inserite anche le situazioni emergenziali da risolvere come il campo rom di Scordovillo (100 nuclei familiari per un totale di circa 450 persone).

Capitolo a parte gli alloggi di proprietà dell’Aterp sparse nel lametino:

  • Carlopoli 40
  • Conflenti 22
  • Cortale 56
  • Curinga 124
  • Decollatura 52
  • Falerna 39
  • Feroleto Antico 12
  • Gizzeria 46
  • Jacurso 32
  • Lamezia Terme 1301
  • Maida 70
  • Martirano 12
  • Martirano Lombardo 26
  • Motta Santa Lucia 18
  • Nocera Terinese 95
  • Pianopoli 37
  • Platania 32
  • San Mango d’Aquino 54
  • San Pietro a Maida 57
  • Serrastretta 12
  • Soveria Mannelli 67

Il totale di 2204 alloggi è però solo sulla carta, in quanto non poche sono le situazioni di beni non completi, non agibili o strutturalmente deficitari, cui si aggiungono le occupazioni abusive o canoni non rispettati.

LE INTENZIONI LAMETINE

Nel dup approvato dalla giunta lametina, che dovrà poi settimana prossima arrivare anche in consiglio comunale, si rimarca come «esiste un fenomeno alquanto diffuso di occupazione abusiva negli insediamenti di edilizia residenziale pubblica. Al riguardo, sin dal 23/02/2017 si era proceduto, presso la Prefettura di Catanzaro, a sottoscrizione di protocollo per la prevenzione ed il contrasto a dette occupazioni abusive. Occorre, dunque, perseguire nell’attuazione di detto protocollo con la continua opera di monitoraggio del Tavolo Interistituzionale che possa effettuare la costante ricognizione delle condizioni di disagio e di insicurezza abitativa, assicurare il coordinamento con i servizi sociali, ottimizzare la sorveglianza individuando tempestivamente possibili nuove occupazioni, adottare celermente le procedure di assegnazione degli alloggi definendo le relative modalità ed in osservanza della normativa regionale, con sollecitazione della modifica della stessa onde evitare che a volte gli insediamenti ERP impediscano l’integrazione vera dei nuclei familiari per assoluta e spropositata assegnazione degli stessi a famiglie di etnia rom che hanno poi difficoltà, se insediati tutti negli stessi fabbricati, a modificare alcuni non condivisibili stili di vita».

Si rimarca come «occorre, altresì, procedere a nuovi investimenti sugli edifici, spesso in condizioni di degrado inaccettabile, con relativa riqualificazione degli stessi utilizzando anche la specifica normativa del superbonus 110%, ed azioni per la sicurezza con nuovi strumenti tecnologici. Al riguardo, vi è sempre positivo confronto con Aterp al quale si sollecitano al massimo le tempistiche di realizzazione dell’intervento già finanziato a seguito delibera di G.R. n. 262 del 17/06/21 per 900.000 euro per i lavori di ripristino di un fabbricato con 15 alloggi in Via Cianflone (fabbricato c.d. Casapound) nonché l’utilizzazione del superbonus per ristrutturare gli edifici. L’azione di contrasto alle occupazioni abusive dovrà inoltre necessariamente concretizzarsi nella attivazione della procedura di sgombero».

La situazione più complessa è quella del Progetto Sara: «il Comune di Lamezia Terme è risultato beneficiario di finanziamento di 30.000.000 euro da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al fine di procedere alla valorizzazione urbana del Quartiere Savutano, con completamento degli edifici Aterp ivi esistenti e realizzazione di opere a servizio dell’intera area. Al riguardo, devono recuperarsi i ritardi accumulati e procedere con celerità assoluta, come tra l’altro attestato dalle determinazioni assunte negli ultimi 4 mesi. L’ultimazione di quanto previsto comporterà la piena valorizzazione dell’area e la possibilità di fruire di un numero consistente di alloggi da destinare alle tante emergenze e comunque alle tante richieste abitative esistenti in Città».

Si ammette però anche che «esistono, purtroppo, più situazioni di occupazione di immobili di proprietà comunale che sono illegittime o ab origine o per decorrenza del termine di originaria breve autorizzazione concessa per ovviare ad emergenza abitativa di natura transitoria. Ciò comporta, tra l’altro, oltre ad illegittimo ed ingiusto vantaggio per soggetto non avente diritto a discapito ovviamente degli aventi diritto, un aggravio di spese per il Comune, sia sotto il profilo delle utenze spesso ancora poste a suo carico e sia sotto il profilo del deprezzamento dell’immobile e della necessità di intervenire per manutenzione straordinaria e ristrutturazioni. Con delibera di G.C. n. 360 del 03/11/2017 si era dato indirizzo al Dirigente di provvedere alla regolarizzazione delle occupazioni di fatto illegittime proponendo, sussistendone i presupposti di legge, un canone di locazione sociale giusta legge regionale n. 32/96 e l’immediata voltura delle utenze a carico dell’assegnatario. Occorre, oggi, dare attuazione a detta delibera di indirizzo e ripristinare sia le regole della piena legalità che quelle della buona amministrazione».

Tra gli obiettivi del capitolo “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” un paragrafo è dedicato a «campo Rom di Scordovillo e processi di integrazione, con collaborazione al progressivo sgombero, con riferimento alla risistemazione alloggiativa dei residenti aventi diritto alle misure agevolate e, in caso di esito negativo dei controlli incrociati su eventuali occupazioni di fatto esistenti in altri immobili Aterp, erogazione di un contributo una tantum o comunque di assistenza alloggiativa per un periodo predeterminato, mediante il ricorso a progettualità mirate da realizzarsi a valere su contributi erogati ad hoc e finalizzati alla realizzazione di percorsi di inclusione e integrazione sociale», ovvero i 100.000 euro arrivati dal Ministero cui si aggiungono altri 400.000 per la bonifica dell’area.