I 3 progetti lametini per impiegare 49 percettori di reddito di cittadinanza raccolgono qualche scettiscismo

I primi progetti lametini si spera che dovrebbero partire così già nel corso dell'attuale mese di maggio, seguendo l'ordine stilato sulla piattaforma

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Approvato il regolamento in merito ai pannelli solari da installare nei due centri storici lametini, che dopo il vaglio della commissione consiliare dovrà ora approdare in consiglio comunale, i lavori mattutini dei consiglieri si sono poi incentrati sulla questione dei progetti di utilità comunale per quanto riguarda i percettori di reddito di cittadinanza.

Deliberati i “progetti utili alla collettività” che in un anno coinvolgeranno 49 percettori lametini di reddito di cittadinanza

I progetti hanno dei vincoli imposti da livello nazionale, e per quanto riguarda via Perugini sono stati divisi in 3 ambiti diversi con numeri di persone e soglia oraria differenziate. A fronte di migliaia di beneficiari, però, nel corso dell’anno i percettori di reddito di cittadinanza coinvolti saranno meno di 50, limite collegato alla carenza di personale interno al Comune.

Le difficoltà sono state esposte nella riunione di questa mattina da parte dell’assessore Teresa Bambara e della dirigente Paola Amato: primo ostacolo superato è stato quello dei contratti sottoscritti con 13 assistenti sociali a partita iva (4 già operativi, gli altri 9 devono completare le relative fasi documentali burocratiche) che opereranno con le famiglie coinvolte all’interno dell’ambito del lametino (sono stati approvati progetti di altri 9 comuni) per valutare le singole situazioni.

I ritardi accumulati per progetti che sarebbero dovuti iniziare già dal 2020 sono stati imputati così sia ai disagi dovuti alla pandemia (ritardi nel completamento del bando per i servizi sociali, non apertura al pubblico del centro per l’impiego, etc) che a difficoltà di processare i dati delle varie situazioni (11.000 nuclei familiari percettori nell’ambito, circa il 41% gravita su Lamezia Terme, ma non per tutti si potranno avviare i Puc per motivi ostativi di partenza come disabilità, anziani, donne incinta, etc).

I primi progetti lametini si spera che dovrebbero partire così già nel corso dell’attuale mese di maggio, seguendo l’ordine stilato sulla piattaforma nazionale dopo la valutazione delle singole situazioni (per circa 600 persone nell’ambito si era già fatta una prima valutazione), ma con numeri annui sotto le 50 unità perché ogni percettore dovrà essere affiancato da un dipendente non potendo sostituirsi allo stesso. Dal 2023 in poi il proseguimento di tale affiancamento sarà rinnovato solo in caso di nuovi fondi dedicati, aspetto ad oggi non certo.

Sulle scelte deliberate c’è divergenza di vedute, tra chi vorrebbe un numero maggiore di percettori coinvolti e la risposta istituzionale da parte delle rappresentanti dell’amministrazione a rimarcare i vincoli normativi oltre alle difficoltà organizzative comunali (non tutti i 170 dipendenti sono arruorabili). Si propone come esempio positivo l’ambito di Soverato, dove 28 comuni hanno presentato 80 progetti coinvolgendo 250 percettori, mentre la sola Lamezia ne coinvolgerà 49 nei prossimi 12 mesi.

Rimanendo sempre in tema di problemi comunali, la seduta successiva delle commissioni consiliare è stata incentrata sulla relazione dell’assessore Sandro Zaffina riguardo il bilancio di previsione 2022, mentre in giunta si stanno predisponendo i vari atti necessari al consuntivo 2021 che andrebbe approvato entro le prossime settimane (la scadenza non rispettata era quella del 30 aprile).

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