Sacchi neri dei rifiuti non più tollerati dal 1 febbraio per la raccolta differenziata lametina

Ai trasgressori ed obbligati in solido della presente ordinanza, sempre che il fatto non costituisca reato, si applicherà la sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 25 euro a un massimo di 500 euro.

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Nuova ordinanza da parte del sindaco di Lamezia Terme ad indicare il divieto di uso di sacchi neri per il conferimento di rifiuti, differenziati e non.

Nell’atto amministrativo si rimarca come «dai controlli a campione effettuati sui sacchi neri dell’indifferenziato sono stati riscontrati diversi rifiuti non opportunatamente e correttamente differenziati; emerge chiaramente che l’utilizzo del sacco nero diviene il mezzo principale per raggirare i regolamenti, non facilita i controlli tesi a verificare la conformità dei rifiuti, comportando altresì gravi anomalie al servizio di raccolta differenziata, disfunzioni agli impianti di trattamento con declassamento della qualità delle frazioni conferite con conseguente riduzione dei corrispettivi riconosciuti all’ente comunale da parte dei Consorzi di Filiera».

Poiché «le suddette anomalie incidono negativamente nei costi di gestione e ciò a discapito dell’intera cittadinanza», dal 1 febbraio a tutte le utenze sia commerciali che domestiche è fatto divieto assoluto di «depositare ed esporre qualsiasi tipologia di rifiuto in sacchi neri o comunque non trasparenti, tali da impedire la verifica del corretto conferimento; utilizzare sacchi o sacchetti diversi da quelli biodegradabili compostabili per il conferimento della frazione organica (umido); conferire nell’indifferenziato frazioni di rifiuto riciclabile per i quali è attivo il circuito di raccolta differenziata».

Si precisa inoltre che «le diverse tipologie di rifiuto differenziato debbono essere esposte per il loro ritiro nei giorni prefissati per ogni diversa categoria e contenuti negli appositi mastelli o carrellati consegnati in comodato d’uso alle utenze».

Ai trasgressori ed obbligati in solido della presente ordinanza, sempre che il fatto non costituisca reato, si applicherà la sanzione amministrativa pecuniaria da un minimo di 25 euro a un massimo di 500 euro.

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