Online da mezzanotte il nuovo album del giovane rapper e cantante Enrico Cuomo

Il progetto è stato completamente registrato al Dissonanze Studios di Lamezia Terme,

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È uscito su tutte le piattaforme digitali allo scoccare della mezzanotte il nuovo album del giovane rapper e cantante Enrico Cuomo (21 anni, Lamezia Terme) dal titolo “Enrico”.

Il disco contiene 6 brani, e ad ognuno è associata una lettera del nome Enrico, una diversa sonorità e una diversa atmosfera: si passa infatti dalle tracce più introspettive, nelle quali però non mancano ritmi incalzanti (Euterpe, Oratio), a quelle più autocelebrative (Real), a quelle poi che ricordano molto degli “esercizi stilistici” dove mostrare al meglio le skills tecniche (Not Bad) e, infine, alle tracce d’amore (Clara, Ioete).

Ogni pezzo si può dire ha una sua storia e un suo corso, ma esiste un filo conduttore che li lega: dimostrare come non esistano limiti alla creatività e quanto un genere come il rap, che si pensa impropriamente essere molto standardizzato, essere molto legato a un certo tipo di mentalità e di attitudine, possa mescolarsi bene con altro, dando vita a un risultato esplosivo.
Grande spazio viene lasciato alla sperimentazione. Il disco è completamente suonato in maniera organica, dando così una spinta in più in termini di groove.

Consapevolezza dei propri mezzi, ricerca dell’identità personale, senso di rivalsa, musica come fonte di felicità, rabbia nel descrivere certi comportamenti di altri artisti e dinamiche sbagliate dell’ambiente musicale, la voglia spasmodica di fare arte senza schemi, trasmissione di messaggi motivazionali sono solo alcuni dei temi affrontati.

Sono presenti tre collaborazioni (Chiara Vescio, Luigi Strangis e Gabriele Palmieri – vincitore premio miglior testo Cantagiro 2019), tutti concittadini, che all’attivo hanno alcuni tra singoli e album.

Il progetto è stato completamente registrato al Dissonanze Studios di Lamezia Terme, prodotto e mixato dal conterraneo Dark Fox (Matteo Muraca, 20 anni) e tutta la parte grafica è a cura di Lorenzo Smirne.

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