Alcuni dei punti in sospeso che dovranno affrontare i commissari inviati per guidare l’amministrazione comunale di Lamezia Terme

La terna dovrà dividersi tra l'obbligo di curare l'ordinaria amministrazione e completare quanto trovato in eredità dall'amministrazione sciolta.

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Ad una settimana dal loro arrivo in via Perugini, i punti in sospeso che dovranno affrontare i commissari inviati per guidare l’amministrazione comunale di Lamezia Terme per 18 mesi (countdown che scatterà però dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, e che potrà essere allungato per ulteriori 6 mesi per un totale massimo di 2 anni) non sono pochi, e se da oggi è entrata in vigore la nuova ridistribuzione delle deleghe tra i 3 dirigenti interni (con il nuovo anno potrebbero arrivarne di nuovi, ma solo per il periodo del commissariamento), la terna dovrà dividersi tra l’obbligo di curare l’ordinaria amministrazione e completare quanto trovato in eredità dall’amministrazione sciolta.
    Per i rigori di spesa, e quelli imposti dalla norma, probabile che il piano triennale delle opere pubbliche deliberato in consiglio comunale troverà dei tagli, da capire quali saranno gli interventi risparmiati dalla falce commissariale. Il Tuel indica infatti che la terna commissariale «entro il termine di 60 giorni dall’insediamento, adotta un piano di priorità degli interventi, anche con riferimento a progetti già approvati e non eseguiti», inoltre «la relativa deliberazione, esecutiva a norma di legge, è inviata entro 10 giorni al Prefetto il quale, sentito il comitato provinciale della pubblica amministrazione opportunamente integrato con i rappresentanti di uffici tecnici delle amministrazioni statali, regionali o locali, trasmette gli atti all’amministrazione regionale territorialmente competente per il tramite del commissario del Governo, o alla Cassa depositi e prestiti, che provvedono alla dichiarazione di priorità di accesso ai contributi e finanziamenti a carico degli stanziamenti comunque destinati agli investimenti degli enti locali. Le disposizioni del presente comma si applicano ai predetti enti anche in deroga alla disciplina sugli enti locali dissestati, limitatamente agli importi totalmente ammortizzabili con contributi statali o regionali ad essi effettivamente assegnati». 
    Gli stessi commissari potranno revocare atti amministrativi (specie quelli indicati come motivo di infiltrazioni che hanno portato allo scioglimento), o redigerne di nuovi, nell’ottica di legalità e buona amministrazione, venendo così chiamati in causa anche per vicende “di lunga data”.
    Se probabilmente sarà per l’ennesima volta argomento da campagna elettorale, in piedi c’è per esempio la tematica del campo rom di Scordovillo (argomento su cui lo stesso Prefetto Latella aveva bacchettato a mezzo stampa l’amministrazione Mascaro), ma anche lo sgombero degli abusivi da via degli Uliveti, essendo gli alloggi costruiti con fondi destinati allo sgombero di Scordovillo. Parimenti ci sarà da seguire l’iter del progetto Sara, con il completamento degli alloggi Aterp in zona Savutano, ma anche la successiva assegnazione. Se la Procura anni fa ha intimato lo sgombero di Scordovillo, la soluzione per la ricollocazione non ha trovato ancora una via condivisa tra cittadini e politica lametina, ed organi terzi in nome della legalità potrebbero essere chiamati a trovare la quadratura del cerchio, così come sul tema dell’abusivismo edilizio (patata bollente in precedenti amministrazioni comunali, raffreddatasi nell’ultima, la cui controversia è però legata al Psc, il quale difficilmente non verrà commissariato non essendoci possibilità di approvarlo entro fine anno).
    Meno atavici, ma non meno importanti, altri problemi di ordinaria amministrazione. Di stretta attualità per esempio l’ambito natalizio: le indicazioni date dalla giunta Mascaro prevedevano il funzionamento delle luminarie dal 7 dicembre al 7 gennaio, ma non essendo stato assegnato il servizio difficilmente potrà essere attivato a partire da mercoledì. Nessun indirizzo era stato dato per le manifestazioni di animazione (alcune son previste però nell’ambito delle stagioni teatrali), così come per il concerto della notte del 31 dicembre. Probabile che, dato l’ingresso in via Perugini solo a fine novembre dei commissari, l’arrivo del 2018 si saluti in strada affidandosi alle iniziative di privati (l’associazione Lamezia nel Cuore a metà ottobre aveva annunciato sul proprio profilo Facebook l’intenzione di organizzare in Piazza 5 Dicembre un concerto gospel l’8 dicembre, un villaggio di Babbo Natale il 23 dicembre, il concerto di capodanno e l’arrivo della Befana il 6 gennaio, iniziative ancora però non ufficialmente confermate né autorizzate).
    Altro ambito su cui si dovrà dare indicazioni sarà quello delle strutture, tra sicurezza e gestione. Il 6 ottobre tramite mail dagli uffici comunali era partita la richiesta di chiudere le porte degli impianti sportivi comunali, sia per le partite ufficiali che per gli allenamenti, estendendo la richiesta poi anche ad altri locali pubblici, comprese scuole ed uffici. Motivo della segnalazione la mancata conoscenza del possesso di tutta la certificazione necessaria per le varie strutture in ordine alle misure antincendio.
    Oggi per il rinnovo periodico del certificato prevenzione incendi per immobili di proprietà comunale sono stati impegnati 6.470,88 euro (di cui 5.100 per onorario e spese forfettarie, 204 per cassa previdenziale al 4% e 1.166,88 per Iva al 22%) relativamente allo stadio “D’Ippolito” e la scuola Borrello. Anche in questo caso ci sarà da lavorare su tempi e modi di comunicazioni e verifiche.
    Rimanendo nel campo sportivo, si potrebbe pensare al nuovo palazzetto dello sport in costruzione in via del Progresso: se la consegna è prevista per dopo l’estate 2018, sarà la terna a dover decidere come sarà affidato il compito della gestione, ma anche se proseguire con l’idea di affidare alla stessa ditta gli interventi di viabilità per l’accesso alla struttura (che dovrebbero, per altro, passare attraverso ai terreni già oggetto di contenzioso con l’Icom in passato) tramite i ribassi d’asta dell’appalto.
    Difficile che la terna decida di firmare i mutui con il credito sportivo per i lavori di messa in sicurezza del “Palasparti” (che rimarrebbero una priorità per una delle strutture sportive più usate nei fine settimana) e di conversione del “D’Ippolito” in erba sintetica (nel piano triennale delle opere pubbliche si era ipotizzato di chiederne di nuovi anche per simili interventi da effettuare al “Provenzano” e “Fronti”, investendo anche sul campo di pallamano di Sant’Eufemia per dotarlo di spogliatoi e copertura). Sottoscrivere mutui vorrebbe però dire imporre rate sulle prossime amministrazioni, scelte più politiche che di ordinaria amministrazione.
    Più nelle corde di quanto si ci potrebbe aspettare dai commissari potrebbe essere l’affidamento di opere pubbliche completate ma ancora non messe in funzione. Tra queste l’assegnazione del centro polifunzionale via De Filippis (lavori conclusi da tempo, affidamento vincolato ma non ci son atti di indirizzo), degli alloggi Ginepri turismo sociale (per cui si paga il condominio), così come la conversione dell’ex teatro Russo (a febbraio aggiudicazione arredi), la gestione dei parchi cittadini (non c’è un nuovo atto di indirizzo se non manutenzione temporanea scaduta a settembre), dello spazio aperto giovani, Museo della Memoria, Palazzo Panariti e Palazzo Blasco, delle strutture finanziate dal Contratto di Quartiere che riguarda il centro storico compreso tra via Garibaldi e il torrente Canne (lavori completati quest’anno, nonostante dovessero essere conclusi a novembre 2015, ma manca l’indirizzo per la gestione ludoteca e l’affidamento dei mini appartamenti creati).
    In futuro ci sarà poi da dover garantire anche la manutenzione del Parco Piedichiusa (da progetto i lavori di riqualificazione dell’area sarebbero dovuti essere conclusi a dicembre 2015, ma non c’è un’attuale fine ipotizzata), capire se esiste ancora un margine per avviare gli orti urbani (deliberati in consiglio l’8 luglio 2016, con pratica non andata avanti) o che ne sarà di Piazza della Repubblica (completata la rotatoria ed altre opere accessorie, il progetto di parcheggio interrato privato sembrerebbe non essere più una priorità dopo la revoca di ulteriori strisce blu).
    Al netto dei bandi attualmente in essere (come la gestione degli impianti sportivi, delle strisce blu, etc), in ambito culturale da dipanare il nodo per i servizi teatrali (attualmente in proroga, il 15 dicembre il Tar si pronuncerà sul ricorso contro l’esclusione dal precedente bando presentato da Ti.Gi., unico concorrente ammesso) e quelli cinematografici, vicende però legate più all’ambito burocratico cui sarà chiamata ora a rispondere la dirigenza dopo i cambi di deleghe.
    Più di ampio respiro la questione dei beni culturali: i lavori al Bastione di Malta son stati fermi tra problemi di autorizzazioni ed interdittive e non hanno una data di consegna, né è lecito stimare i tempi di riapertura stabile di Castello Normanno ed Abbazia Benedettina (che oltre a problemi di sicurezza hanno anche necessità di affidamenti di gestione e manutenzione).
    Altro capitolo a parte sarà quello delle società partecipate, con il Comune di Lamezia chiamato a confrontarsi anche con altre istituzioni o privati (come il caso Sacal o Lameziaeuropa), o a nuovi scenari (vedi Multiservizi nell’ambito della gestione dei rifiuti e del servizio idrico, o il modo di tenere in vita l’Ente Fiera i cui conti non sono in salute né la mission ancora valida).
    Tra ripristino di buona amministrazione ed ordinaria amministrazione, ci sarà non poco da dover lavorare per i 3 commissari e gli uffici comunali chiamati a rispettare le relative direttive.

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