Educazione all’alimentazione sana con lo sceriffo nel campo

La longeva popolazione calabrese soffre maggiormente di disturbi legati alla vecchiaia, con 131,2 anziani ogni 100 giovani, cui si aggiungono i dati in aumento relativo all'obesità

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    Dopo la presentazione al Parlamento Europeo, tappa lametina per illustrare il progetto “lo sceriffo del campo”, promosso da Battista Muraca (presidente Associazione “Lo Sceriffo del campo”) per certificare la regole di produzione dei prodotti della terra e di educazione alimentare.

    Su questo secondo aspetto si concentra Giuseppe Perri, direttore generale dell’Asp di Catanzaro, specificando l’apporto della stessa azienda sanitaria all’interno dell’iniziativa, e sottolineando «il collegamento tra l’informazione nel processo di produzione e la sicurezza alimentare».
    Ospite della conferenza stampa, in persona e con le sue opere, l’orafo Gerardo Sacco, volendo «sposare la causa di un’altra eccellenza calabrese», mentre in un video registrato a Bruxelles Paolo De Castro (membro della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo) sottolinea come «l’educazione alimentare parte dalle scuole, ancora più importante lo si faccia con realtà del territorio come quelle rappresentate da Battista Muraca».
    Nella propria relazione Renata Rogo (direttore agrario responsabile controllo qualità e filiere progetto Laiq Legambiente) unisce ambiente, agricoltura, alimentazione, «temi strettamente legati perché la qualità della vita dipende anche da quella dell’ambiente. In agricoltura si ricerca sia la sostenibilità ambientale, tramite la qualità del cibo, la tutela dell’ambiente e della salute, che quella economica, parlando del reddito dell’agricoltore in funzione del prezzo di vendita dei prodotti».
    Silvio Greco (docente di controllo delle produzioni agroalimentari Università di Scienze gastronomiche Pollenzo), e Giuseppe Furgiuele (Dipartimento di prevenzione Asp di Catanzaro), trattano nei propri interventi gli aspetti della qualità della produzione quanto di quella della salute: la longeva popolazione calabrese soffre maggiormente di disturbi legati alla vecchiaia, con 131,2 anziani ogni 100 giovani, cui si aggiungono i dati in aumento relativo all’obesità (anche infantile, aumentando l’incidenza delle malattie collegate) ed il “rischio estinzione” della dieta mediterranea che include eccellenze del territorio come la cipolla, la nocciola, l’anguria. 
    Pietro Molinaro (presidente Coldiretti Calabria) porta nel dibattito invece la posizione dei produttori, rapportata sia alle norme da dover rispettare che alle regole del mercato che incidono anche su cosa arriva sulle tavole delle famiglie.
     

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