Magno, Talarico, Galati, Lo Moro, Speranza possibili candidati lametini per le prossime elezioni politiche

Tra centrodestra e centrosinistra in avvio la fase di confronto sui nomi da inserire, dal web il responso dei 5 Stelle

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    Il “gran ballo” delle candidature. Le elezioni politiche della prossima primavera tengono banco nei ragionamenti e nelle mosse dei partiti e delle coalizioni. Al momento il quadro è molto nebuloso e molto confuso, a causa delle incognite create dall’arzigogolata legge elettorale con cui si voterà e delle persistenti incertezze sul perimetro delle alleanze, subordinate alle scelte di forze come Alternativa Popolare e di singoli protagonisti della politica calabrese e catanzarese. Ma intanto fioccano ipotesi e nomi sui possibili candidati dell’area centrale della Calabria, ricordando – in estrema sintesi – che per la Camera c’è un collegio uninominale che ricomprende Catanzaro e Lamezia Terme e un collegio plurinominale proporzionale che mette insieme l’84% del Catanzarese, Vibo, Reggio e Piana di Gioia Tauro, mentre per il Senato il collegio uninominale comprende Catanzaro, Lamezia e Vibo Valentia (Calabria 03) con la regione poi costituita in un unico collegio plurinominale.

    I “tormenti” del Pd – Finora, com’è ovvio, non c’è nessuna ufficialità sui possibili concorrenti alle Politiche del 2018, ma in linea generale si può già da adesso annotare come i maggiori “tormenti” si registrino nel campo del Pd, alle prese con sondaggi non particolarmente entusiasmanti e con la preoccupazione di perdere qualche consenso a vantaggio dello schieramento nato dalla “scissione” dei bersaniani-dalemiani. I democrat non hanno parlamentari uscenti di espressione territoriale, ma questo in realtà non agevola la scelta dei candidati effettivi: la preoccupazione di molti tra i dem risiede nel fatto che una candidatura nell’uninominale è ritenuta rischiosissima senza il “salvagente” di una collocazione utile anche nel plurinominale. Ecco perché nel Pd “sotto sotto” si starebbe confidando nell’apporto che potrebbe arrivare dall’intesa con gli ex alfaniani di Ap guidati da Tonino Gentile, che per l’area centrale potrebbero giocare sul tavolo delle trattative di coalizione la carta di unnome forte quale quello del senatore uscente Piero Aiello, “spendibile” nel collegio per Palazzo Madama: ma si tratta di un’operazione che per realizzarsi ha bisogno di vari passaggi, e non tutti facili (e per Aiello peraltro si vocifera anche del collegio crotonese). “Candidabili” alla Camera e al Senato per il Pd sono – com’è ovvio – i “colonnelli”territoriali come i consiglieri regionali Enzo Ciconte e Tonino Scalzo e il presidente della Provincia Enzo Bruno, ma anche qui non è affatto detto che diventeranno poi candidati. Per questo non è escluso che alla fine i dem possano puntare su figure di spicco esterne al partito regionale, come del resto già avvenuto nel 2013: giorni fa si era sparsa la voce di una candidatura catanzarese per la ministro Maria Elena Boschi, probabilmente una “leggenda metropolitana”, ma da Roma comunque i dem potrebbero calare sul suolo calabro qualche nome forte.

    I “nodi” del centrodestra – Più lineare e meno caotica la situazione nel centrodestra, anche se pure qui non mancano scogli da superare e angoli da smussare. Fonti accreditate riferiscono che la casella del collegio uninominale alla Camera sia già assegnata al consigliere regionale e leader provinciale di Forza Italia Mimmo Tallini, e riferiscono pure che Wanda Ferro sarà la candidata di spicco del suo nuovo partito, “Fratelli d’Italia”, probabilmente come capolista o comunque in posizione “garantita” nel listino. Quanto al collegio uninominale del Senato, secondo indiscrezioni starebbe “scalpitando” soprattutto il lametino Mario Magno, di Forza Italia, che attende un riconoscimento dal suo partito dopo aver dovuto lasciare il consiglio regionale. Ma all’orizzonte nelle ultime ore si starebbe stagliando anche la figura del più volte parlamentare lametino Pino Galati, ex di Forza Italia passato con “Ala” di Verdini ma dato in predicato di riagganciare il treno del centrodestra con  l’area centrista – la cosiddetta “quarta gamba” – della coalizione. E poi, per il collegio uninominale al Senato,  aleggia sempre, quasi come uno “spettro”, il nome di Piero Aiello, che potrebbe diventare il candidato del centrodestra ove il senatore catanzarese alla fine non dovesse seguire la linea pro-Pd di Gentile e della gran parte degli ex alfaniani calabresi. Ma nel centrodestra ci sarebberomolti altri aspiranti a una candidatura al Parlamento: da Giancarlo Pittelli a Claudio Parente per arrivare all’ex presidente del consiglio regionale e segretario dell’Udc calabrese Franco Talarico e all’ex consigliere regionale Giuseppe Mangialavori qualora per lui dovesse essere impraticabile unacandidatura nel territorio di suo diretto riferimento, il Vibonese. 

    La sinistra in campo – In lizza alle Politiche 2018 ci sarà sicuramente anche “Liberi e Uguali”, lo schieramento nato dall’unione di varie forze di sinistra come Mdp di Bersani e D’Alema e Sinistra Italiana. Tra i “candidabili” gli analisti politici annoverano i “big” del territorio e cioè la senatrice uscente Doris Lo Moro e il consigliere regionale Arturo Bova, e poi anche l’ex sindaco di Lamezia Terme Giannetto Speranza. Ovviamente “Leu” non dovrebbe avere chance nei collegi uninominali, ma punterebbea “strappare” qualche parlamentare in Calabria con il meccanismo della distribuzione dei seggi, oltre che a erodere un po’ di consensi al Pd.

    Uno “spauracchio” a 5 Stelle – Ovviamente molta attenzione sarà riservata al Movimento 5 Stelle, che incute a tutti un certo terrore. In Calabria, dalle Regionali alle Amministrative i “grillini” hanno segnato il passo, penalizzati dal ferreo controllo dei flussi elettorali attuato dai partiti tradizionali, ma alle Politiche le cose potrebbero andare diversamente, come del resto insegna il precedente del 2013, molto positivo per i 5 Stelleanche nella nostra terra. Presumibilmente gli uscenti dovrebbero essere riconfermati nell’uninominale e in testa al listino – quindi il catanzarese Paolo Parentela alla Camera e magari Dalila Nesci al Senato – mentre gli altri candidati verrebbero selezionati con il consueto volto sul web. Si vedrà, ma l’impressione generale è che alle prossime elezioni i “grillini” non saranno semplici spettatori.

    Antonio Cantisani

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