Finito il mandato il Comune chiede indietro gettoni di presenza a 3 consiglieri comunali

Vi è poi il caso di consiglieri comunali che in questi 2 anni di mandato avevano promesso di devolvere quanto percepito, mutando però nel tempo la forma dell'annuncio (presa d'atto che arriva però a distanza di diverso tempo da parte degli uffici)

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    Finito il mandato in modo brusco ed inaspettato, causa scioglimento per infiltrazioni mafiose, c’è anche il “conto finale” per qualche consigliere comunale che dovrà restituire parte dei gettoni di presenza percepiti per via di calcoli errati da parte degli uffici comunali, poiché  l’ammontare percepito nell’ambito di un mese da un consigliere non può superare l’importo pari ad un quarto dell’indennità massima prevista per il sindaco.
    Nel calcolo aggiornato dei gettoni di presenza ad ottobre (penultimo mese di vita dell’amministrazione Mascaro, in cui le casse comunali dovranno pagare 14.971,82 euro, IRAP compresa) viene indicato che Massiamo Cristiano (Mtl) dovrà restituire 233,30 euro, Francesco Ruberto (misto) 210,99, Mariolina Tropea (Pd) 910,61, dando atto «che gli stessi sono stati percepiti in buona fede e che pertanto si deve procedere al recupero delle somme indebitamente erogate, previa comunicazione di avvio del procedimento ai singoli consiglieri interessati dalle procedure di recupero».
    Vi è poi il caso di consiglieri comunali che in questi 2 anni di mandato avevano promesso di devolvere quanto percepito, mutando però nel tempo la forma dell’annuncio (presa d’atto che arriva però a distanza di diverso tempo da parte degli uffici):

    • il 30 giugno 2015 la consigliera di Forza Italia, Caruso, aveva dichiarato di rinunciare al gettone di presenza in favore del Settore Servizi Sociali, precisando poi il 1 aprile 2016 (da ottobre era rimasta l’unica fedele al partito di Berlusconi tra i consiglieri eletti, passati in massa a Calabria al Centro) che «i gettoni di presenza afferenti al Consiglio Comunale dovranno essere trattenuti e le relative somme dovranno essere assegnate ai Servizi Sociali, mentre i gettoni di presenza afferenti alle Commissioni Consiliari dovranno essere liquidati alla medesima, al fine di provvedere personalmente alla loro devoluzione in beneficenza per singole e contingenti situazioni che si dovessero venire a creare sul territorio comunale»;
    • il 27 dicembre 2016 Nicola Mastroianni (Pd) ha dichiarato di rinunciare ai gettoni di presenza afferenti al Consiglio Comunale e Commissioni Consiliari al fine di devolverli alla Parrocchia Cattedrale dei San Pietro e Paolo di Lamezia Terme e all’Associazione Rèseau Fondare di Roma, ma lo stesso ha «successivamente fornito per le vie brevi indicazione che gli stessi venissero liquidati direttamente al medesimo»;
    • il 10 luglio 2017 Francesco De Sarro (ex presidente del consiglio, afferente ad Alleanza Civica con Mascaro) ha precisato che «i gettoni di presenza afferenti al Consiglio Comunale dovranno essere liquidati al medesimo, che poi avrebbe provveduto personalmente a devolverli per fronteggiare situazioni di disagio sociale o per altre iniziative benefiche e/o culturali».

    g.g.

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