Riduzione idrica, Gianturco invita i commissari ad una soluzione ma gli stessi ancora non hanno nominato i nuovi vertici Multiservizi

Dal 3 gennaio, per l'ultima diffida arrivata ad ottobre, Lamezia Terme compare insieme ad altri 16 comuni (per il lametino inclusi anche Gizzeria e Nocera Terinese) tra quelli sanzionati nel primo mese del 2018.

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    «I cittadini di Lamezia ringraziano i vari sindaci per aver contratto enormi debiti con la Sorical e la Regione Calabria e per non aver fatto rispettare il concetto che l’acqua è un bene di prima necessità e che non può essere strumento per miseri ricatti fra enti», lamenta Mimmo Gianturco, segretario di Identità Nazionale, a seguito dell’interruzione del servizio idrico, nelle ore serali, in gran parte della città conseguente però a vicende già note: utenti morosi con la Lamezia Multiservizi, la stessa non riesce a pagare quanto dovuto alla Sorical, quest’ultima invia diffida e pratica poi la riduzione del servizio per come previsto dal contratto. Così dal 3 gennaio, per l’ultima diffida arrivata ad ottobre, Lamezia Terme compare insieme ad altri 16 comuni (per il lametino inclusi anche Gizzeria e Nocera Terinese) tra quelli “sanzionati” nel primo mese del 2018.
    «La città di Lamezia deve di nuovo convivere con l’incubo della riduzione del servizio idrico. Una padre di famiglia che torna a casa la sera, stanco per una giornata di lavoro, trova, senza alcun preavviso, i rubinetti di casa a secco. La situazione è inaccettabile, e noi non possiamo permetterlo», dichiara Gianturco, «distacchi per morosità incolpevole, riduzione della portata idrica e continue rotture delle tubature, oramai obsolete hanno caratterizzato la vita dei lametini in questi ultimi anni, lasciati a secco nelle ore serali e nelle torbide giornate estive».
    Mentre è fermo al palo a livello regionale il nuovo sistema di gestione del servizio idrico, Gianturco circoscrive il problema ad un livello minore, locale: «la battaglia per un servizio idrico realmente pubblico, etico e di qualità per tutti i cittadini si doveva fare prima e con i fatti da parte di chi era al governo a città. Invece per mesi abbiamo assistito a stupide scuse, proclami e continui scaricabarili. Bisognava usare il pugno duro sui tavoli regionali, così come abbiamo più volte proposto e come hanno fatto tanti sindaci di altre città della Calabria. Questi amministratori non sono stati capaci nemmeno di far rispettare il concetto cardine che l’acqua è bene comune e di prima necessità. Quanto succede a Lamezia e in Calabria è la prova che c’è bisogno di un nuovo sistema pubblico di gestione del servizio idrico che garantisca a tutti il diritto umano ad avere accesso ad un’acqua potabile e di qualità».
    In conclusione si invitano così i commissari a trovare una celere soluzione, ma gli stessi ancora non hanno indicato i rappresentanti comunali all’interno della Multiservizi dopo la mancata conferma dei nominati dall’amministrazione Mascaro: nonostante martedì abbiano confermato gli indirizzi per la nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti comunali presso enti, aziende ed istituzioni deliberati in consiglio comunale il 27 giugno 2015, tutte le partecipate son ad oggi ancora senza nuovi rappresentanti.
    Gi.Ga.

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