«Bisognava impedire che Sacal partecipasse al bando per la gestione degli scali di Crotone e Reggio»

L'ex sindaco Speranza contesta la partecipazione della società al bando scaduto ad ottobre 2016 per la gestione degli altri 2 scali calabresi

Più informazioni su


    «Come siamo arrivati al punto che la Sacal  possa essere responsabile e si prenda cura degli aeroporti di Crotone e Reggio Calabria quando non riesce ad occuparsi adeguatamente dell’aeroporto internazionale di Lamezia Terme? Perché si è accettato che la Sacal partecipasse ad una gara per questi altri aeroporti senza prima valutare la sua concreta situazione economica e societaria?», si interroga l’ex sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, sebbene sia stato proprio il cda della società (in cui la città della piana è semplice azionista) a decidere di partecipare ad un bando, poi vinto non senza “turbolenze legali”, per la gestione di 30 anni degli scali calabresi.
    «Probabilmente, a cominciare dal  Comune di Lamezia Terme, bisognava impedire nel 2016 che si partecipasse a questo bando, come hanno fatto il presidente ed il consiglio di amministrazione precedenti», lamenta Speranza, durante la cui amministrazione il Comune, in contrasto con il management, aveva deciso di non presenziare più ad alcuna seduta (ultimi rappresentati di quella amministrazione furono il dirigente D’Ambrosio e poi il segretario generale Pelaia), facendo nei fatti decidere ad altri.
    Da allora, però, Sacal ha dovuto ricapitalizzare avendo superato per più anni la quota dei 2 milioni di passeggeri, creare una società esterna per lo stesso motivo nell’ambito dell’handling, e rimasta con la questione della nuova aerostazione non partita per il taglio dei finanziamenti regionali necessario per non incorrere ad irregolarità.
    Secondo Speranza però «mentre l’aeroporto di Lamezia registra un continuo trend di crescita dei passeggeri, con un aumento annuale vicino all’8% (in realtà gli ultimi dati ufficiali, relativi al periodo gennaio – novembre 2017, parlano di 2.382.639 passeggeri, ovvero l’1% in più rispetto allo stesso periodo 2016), il bilancio Sacal approvato ad ottobre scorso evidenzia perdite da ripianare per oltre 3 milioni e mezzo di euro per la società. E’ evidente che una situazione simile non regge.  È profondamente sbagliato che si sia resa operativa una società unica di fatto senza costituirla in maniera trasparente ed efficace, adempiendo a tutti gli obblighi amministrativi e strategici connessi».
    Per l’ex sindaco di Lamezia il problema della società per azioni è che «il capitale sociale della Sacal è costituito dai soldi dei cittadini di Lamezia, degli imprenditori lametini, di altre istituzioni pubbliche e di privati, ma si è allargata in maniera enorme l’attività e la responsabilità della Sacal senza però aggiungere i capitali del comune di Crotone, di Reggio Calabria e della sua area metropolitana. Possiamo tutti fare finta che le  cose siano impostate bene in questo modo ? E’ necessaria una  risposta soprattutto da parte della Regione e del  presidente Oliverio».
    E da qui la questione politica: «se la regione ritiene che ci debba essere una società unica per gestire gli aeroporti in Calabria deve in maniera trasparente, aprire una discussione affinché possano essere trovati capitali pubblici e privati adeguati alla nuova realtà e garantendo cosi una gestione societaria che non vada in perdita». Ma negli ultimi 2 anni tutta la ricapitalizzazione è stata fatta proprio con bandi pubblici.
    Gi.Ga.

    Più informazioni su