«Il problema sta nella burocrazia che dal mese di giugno del 2017 non si è adoperata a predisporre quanto richiesto dalla Circolare Gabrielli»

Contro la terna dirigenziale torna a puntare il dito l'ex presidente del consiglio comunale dell'amministrazione Speranza, Francesco Grandinetti

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    Contro la terna dirigenziale torna a puntare il dito l’ex presidente del consiglio comunale dell’amministrazione Speranza, Francesco Grandinetti, sposando l’indignazione di cittadini ed ex rappresentanti istituzionali per la concessione di posteggi, e conseguente cancellazione, per la fiera di San Biagio.
    «Il problema non risiede in chi non ha dato l’autorizzazione per l’espletamento della  Fiera di San Biagio, il problema sta nella burocrazia che dal mese di giugno del 2017 non si è adoperata a predisporre quanto richiesto dalla Circolare Gabrielli. Non si può cancellare la storia di una comunità con un colpo di penna e per la negligenza di chi da oltre mezzo anno non ha predisposto alcunchè per non far accadere ciò che sta accadendo», lamenta Grandinetti, «i commissari non possono che applicare le leggi, così come lo hanno fatto, magari con molto severità, per gli impianti sportivi e teatrali. Ma con la stessa severità devono ribaltare le responsabilità a quei dirigenti che invece di operare per prevenire le disfunzioni, continuano a prendere i premi di produzione, che sarebbe giusto controllare».
    Se i premi produttivi produttività online son fermi al 2014 (sempre per le norme della trasparenza, non può essere lecitamente liquidato qualcosa di non pubblicato), il primo atto della terna presieduta da Alecci è stato proprio quello di ruotare i settori di competenza dei dirigenti, scoprendo così un “vaso di Pandora” culminato in chiusure di strutture ed ora annullamento di eventi.
    «I danni morali e materiali per  aver bloccato una tradizione, per aver smorzato l’entusiasmo di tanti che aspettano il giorno della festa di San Biagio per passeggiare innocentemente tra le bancarelle, chi li paga?» si chiede Grandinetti, precisando come «la Circolare Gabrielli non blocca la possibilità di autorizzare le fiere, la Circolare Gabrielli impone il rispetto di certe norme che devono essere adottate per garantire la sicurezza della manifestazione. Forse bisognerebbe distinguere con qualche emendamento le grandi manifestazioni come quella di Torino, dalle feste di paese e questo dovrebbe essere il compito di chi a Roma ha a cuore il proprio territorio, ma la norma c’è e va rispettata».
    Sebbene il tempo stringa, ed anche gli stessi venditori ambulanti non abbiano indicazioni su eventuali posticipazioni della fiera, Grandinetti sollecita la terna a «fare di tutto per correggere il tiro sulla decisione per la Fiera di San Biagio. Si cerchi di trovare, con l’ausilio di tutti, la soluzione per non spegnere una emozione. Lamezia ha bisogno di intravedere un futuro migliore e la presenza dei Commissari non deve essere vista come un ostacolo alla crescita, ma come un modo per “ripartire” confrontandosi con le forze sane del territorio, con le associazioni, con i movimenti, con tutti quelli che amano Lamezia. Noi ci siamo, e chiediamo di ripartire per un futuro migliore  chiedendo di  fare di tutto per  trovare la soluzione per questa amata fiera di San Biagio. Sembrano piccole cose, ma la gente comune vive di piccole cose che non possono essere messe in discussione». 

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