La Regione annuncia interventi sulle reti idriche anche a Lamezia Terme

L’investimento complessivo, tenuto conto dei ribassi conseguiti sui comuni capoluogo (finanziati su fondi POR Calabria 2014-2020) e della rimodulazione ultima del Patto per la Calabria, ammonta a 95.043 euro

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    Mentre son all’ordine del giorno in tutta la Calabria disservizi idrici, con la società di gestione (Sorical) in liquidazione da anni ed in “lotta” con i Comuni per riscuotere quanto concordato e non versato, l’attuale Giunta Regionale rimarca che «fin dal suo insediamento, ha dato un significativo impulso al processo di riorganizzazione del servizio idrico integrato, che registrava una situazione di stallo fin dall’approvazione della legge regionale 34/2010. Con quel provvedimento, l’amministrazione Scopelliti aveva cancellato gli ATO provinciali disegnando un ambito unico coincidente con l’intero territorio regionale nel cui contesto organizzare il servizio. Da allora, però, nessun passo avanti era stato fatto: né per l’approvazione della necessaria legge di settore, né in termini di contributi ai Comuni per il segmento del ciclo attivo dell’acqua (nonostante le reti distributive calabresi registrino perdite superiori al 60%). Con l’attuale amministrazione regionale l’atteggiamento è cambiato. È stata approvata la legge regionale 18/2017: un provvedimento che rivoluziona l’organizzazione del settore individuando nell’Autorità Idrica della Calabria, soggetto rappresentativo dei comuni, l’ente cui compete l’organizzazione e la gestione del servizio idrico. Con il Patto per lo sviluppo della Calabria – nel 2016 prima e da ultimo nel mese di gennaio 2018 – sono state allocate significative risorse per adeguare importanti adduttori regionali nonché le reti comunali limitando, conseguentemente, le perdite idriche».

    Per quanto riguarda le reti distributive comunali «si è intervenuti sull’ingegnerizzazione delle reti idriche urbane. Sulla scia di quanto fatto per i Comuni Capoluogo, che registrano lavori in avanzamento (Reggio Calabria e Cosenza), contratti stipulati (Catanzaro) e/o stipulandi (Vibo e Crotone), si è intervenuti sulle reti dei centri superiori a 5.000 abitanti, che presentano i maggiori volumi di risorsa idrica persa fino alla copertura del 50% dell’intera popolazione regionale (volumi accertati dall’ISTAT nel 2011, ultimo dato disponibile al momento della redazione dello studio di fattibilità nel 2013). I Comuni interessati sono stati informati la scorsa settimana con una nota a firma dell’assessore alle infrastrutture Roberto Musmanno e del dirigente generale Domenico Pallaria».
    Si tratta di interventi che contemplano sia lo studio delle reti di distribuzione idrica urbana sia le conseguenti lavorazioni di carattere strutturale (riparazione delle perdite individuate e distrettualizzazione delle reti), garantendo che «sarà svolta anche una attività di censimento delle utenze che consentirà di incidere sulla quota di perdite amministrative, con l’individuazione delle utenze abusive, l’installazione di nuovi contatori o la sostituzione di quelli non funzionanti. Gli interventi saranno attuati dal settore regionale competente in stretto coordinamento con i Comuni interessati».
    L’investimento complessivo, tenuto conto dei ribassi conseguiti sui comuni capoluogo (finanziati su fondi POR Calabria 2014-2020) e della rimodulazione ultima del Patto per la Calabria, ammonta a 95.043.000 euro, con tra i comuni interessati nella provincia di Catanzaro anche Lamezia Terme.
    L’amministrazione regionale dichiara anche la volontà di «procedere alla ricerca perdite su tutto il territorio regionale, avvalendosi di tecnologie satellitari, i cui tempi di restituzione (verifica e localizzazione fisica) sono particolarmente brevi (circa 8 mesi). L’obiettivo è fornire l’esatta localizzazione delle perdite di rete e, conseguentemente, mettere tutti i Comuni calabresi (e la SoRiCal per quanto riguarda la grande adduzione) nelle condizioni di intervenire con riparazioni puntuali e mirate. L’investimento complessivo è di 12.917.000 euro».
    Nel piano delle opere pubbliche approvato dall’amministrazione Mascaro erano stati richiesti 200.000 per l’adeguamento ed integrazione della rete idrica, 600.000 per quella fognaria, 550.000 per le acque bianche per il 2020, con ulteriore progetto da 6 milioni (equamente divisi tra 2019 e 2020) per «interventi integrati di ammodernamento, completamento ed efficientamento delle infrastrutture del sistema acqua, fogna, depurazione per usi civili, anche attraverso interventi di riduzione e rilevamento delle perdite idriche sulla rete e con applicazione di sistemi di monitoraggio, rilevamento e controllo». Nel 2020 era previsto anche il “Master Lam Lamezia”, con l’ottimizzazione sistema idrico lametino per cui erano stati richiesti 14.910.986,76 euro.
    Alla terna commissariale entro fine mese il compito di deliberare il nuovo piano triennale delle opere pubbliche, con magari anche la nomina dei vertici Multiservizi attualmente vacanti.
    g.g.

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