Due ordinanze di custodia cautelare per il tentato omicidio di Antonio Villella

Nel 2008 suscitò particolare allarme in quanto era avvenuto all’interno di una sala giochi del centro cittadino di Lamezia Terme

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    Personale della Squadra Mobile di Catanzaro e del Commissariato di Polizia di Lamezia Terme ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. Distrettuale di Catanzaro su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia diretta dal Procuratore Capo Nicola Gratteri, a carico di Pino Strangis (cl. ‘75) e Domenico Chirico (cl. ‘82), in quanto ritenuti responsabili, in concorso con altri, del reato di tentato omicidio, aggravato dalla metodologia mafiosa, nei confronti di Antonio Villella (cl. ‘76), avvenuto a Lamezia Terme il 5 dicembre 2008.
    La misura cautelare applicata agli indagati, sollecitata dal Sostituto Procuratore Elio Romano, a seguito di condanna ad anni 16 di reclusione riportata dagli indagati nel corso del giudizio celebrato il 9 giugno 2017, nelle forme del rito abbreviato, mette a frutto le indagini condotte dalla locale Squadra Mobile, le cui evidenze hanno consentito di ricostruire il cruento fatto di sangue facendo piena luce sulle modalità di consumazione del delitto e sul contesto di ‘ndrangheta in cui si inquadrava.
    In particolare il fatto delittuoso si collocava nella faida tra la cosca mafiosa dei “Giampà”, alla quale Strangis e Chirico erano affiliati, e quella dei “Torcasio-Cerra Gualtieri” della quale faceva parte, invece, Villella.
    In particolare Vincenzo Bonaddio (cl. ‘59), elemento al vertice della cosca “Giampà” all’epoca dei fatti, decideva di dare corso all’omicidio di Villella, poiché ritenuto partecipe nell’azione omicidiaria perpetrata nei confronti di Pasquale Giampà detto “Buccaccio”, fratello del capo cosca Francesco, detto “il professore”.
    Il tentato omicidio di Villella suscitò particolare allarme in quanto era avvenuto all’interno di una sala giochi del centro cittadino di Lamezia Terme, in orario serale e con numerosi avventori all’interno, e la vittima scampò all’agguato per la prontezza avuta nel trovare ricovero in un bagno, all’atto dell’esplosione dei primi colpi.
    Gli inquirenti accertavano, altresì, che Strangis è stato l’esecutore materiale del tentato omicidio esplodendo diversi colpi di arma da fuoco, mentre Chirico ha partecipato all’azione delittuosa quale autista del ciclomotore utilizzato dai prevenuti per sopraggiungere e fuggire dal luogo del delitto.
    Dopo le formalità di rito Strangis è stato associato presso la Casa Circondariale di Catanzaro, mentre per Chirico la notifica è avvenuta presso la Casa Circondariale di Melfi, ove lo stesso è detenuto per altra causa.

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