Viaggia su due binari diversi la vertenza sindacale dei dipendenti comunali

I contratti decentrati 2014-2016 (impegnati oltre 1.800.000 euro da distribuire tra i circa 300 dipendenti) sono stati sottoscritti ma ancora non liquidati, 

Più informazioni su


    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Viaggia su due binari diversi la vertenza sindacale dei dipendenti comunali, con da un lato la Uil e dall’altro gli altri sindacati, con ormai prossime le elezioni per il rinnovo delle Rsu (primo turno di elezioni previsto per giovedì).
    I segretari della Uil, Sandro Costantino e Bruno Ruberto, aprono l’assemblea convocata questa mattina nella Sala Napolitano rimarcando come i contratti decentrati 2014-2016 (impegnati oltre 1.800.000 euro da distribuire tra i circa 300 dipendenti) siano stati sottoscritti ma ancora non liquidati, con la parte pubblicata (ovvero quella guidata dall’attuale terna commissariale, assente in assemblea tanto con l’attuale segretario generale che con i 3 commissari) a bloccare il tutto per presunti mancati presupposti di legittimità (al netto poi di tutti i dati ed atti che per legge dovrebbero essere su amministrazione trasparente). Si cita l’atto di liquidazione e successiva revoca dei contratti 2014, contestando l’iter seguito dal dirigente Zucco ed il possibile conflitto di interessi (essendo parte in causa) di uno dei sindacalisti delle altre 2 sigle (anche se l’ultimo atto pubblicato in tal senso è del 9 aprile con autorizzazione a liquidare il salario accessorio 2014 con indennità di rischio).
    Si distinguono le linee intraprese fino al 2013 e dopo, anno che ha segnato però a livello nazionale l’ingresso degli obblighi di legge legati al tema di trasparenza (obiettivi, piani della performance, etc), e per il Comune di Lamezia l’inizio del percorso che ha portato poi al piano di riequilibrio per evitare il dissesto.
    La Uil, contrariamente alla linea di Cgil e Cisl (ovvero la maggioranza rappresentativa sindacale, la cui assemblea prevista domani potrebbe non tenersi), dichiara di non voler seguire la strada dei ricorsi per via giudiziaria, con le motivazioni di tale scelta illustrate dal legale Giovanna Gallo. Tra procedura più macchinosa, tempi lunghi del Giudice del Lavoro, quantificazioni ancora non chiare, il legale precisa che soluzioni veloci e facili in questo caso non ce ne sarebbero.
    A nome del Diccapp, Ugo Caruso rimarca l’iter già intrapreso, i tentativi di riconciliazione non andati a buon fine già da settembre 2016, con il sindacato della polizia locale unico a non firmare quel tentativo in Prefettura, auspicando però ora una ricomposizione sindacale per il bene dei lavoratori.
    Su altri campi, la Uil palesa il pericolo che anche la liquidazione dell’attuale stipendio mensile non possa avvenire in regola per mancato adeguamento del sistema informatico da parte di via Perugini per l’accredito di quanto previsto.
    L’assemblea si chiude così lanciando 3 ipotesi: una raccolta firme per chiedere alla terna commissariale di aderire le vie legali per stabilire le responsabilità dei singoli, un sit in al Comune o 2 ore di sciopero dei dipendenti.
    Fuori da via Perugini, intanto, il resto della città si trova a fronteggiare le inefficienze della macchina burocratica che non sempre rispetta quanto previsto da obiettivi e piani delle performance (quando pubblicati), ma anche gli stessi dipendenti si trovano a condividere un certo malcontento per la gestione commissariale in merito ai problemi in atto. Arrivando poi a paradossi: il Prefetto, essendo passato da tempo il termine del 31 marzo, si troverebbe a dover diffidare gli attuali commissari di essere commissariati per non aver approvato entro i termini il bilancio 2018.

    Più informazioni su