«A fronte di un attivismo nello sport, come è stato già registrato negli ultimi incontri bilaterali, esiste una sorta di immobilismo a livello istituzionale»

Gianni Scardamaglia ha voluto mandare alla stampa un proprio pensiero sull'attuale situazione sportiva ed amministrativa cittadina

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    Sia da docente che da allenatore (rimane affezionato ad entrambe le denominazioni), Gianni Scardamaglia ha voluto mandare alla stampa un proprio pensiero sull’attuale situazione sportiva ed amministrativa cittadina: «eravamo rimasti all’incubo dello scioglimento del Comune per mafia, all’umiliazione del commissariamento, allo sfacelo del palazzetto chiuso e degli impianti sportivi inagibili, le partite più importanti da giocare a Pianopoli, a Pentone o nello Sparti desolatamente chiuso al pubblico. Eravamo sgomenti per i semafori del centro spenti ormai fino a data da destinarsi, le aiuole delle rotatorie infestate dall’erba alta due metri, i marciapiedi con le mattonelle divelte dalle radici degli alberi. Ci siamo ritrovati il 3 giugno a Taranto in duecento o in duemila davanti al pc collegati in diretta con Cittasport.it, per seguire il Lamezia Basket di Serrao, Pisani e Bertucci e abbiamo partecipato alla più grande soddisfazione che la pallacanestro nostrana abbia mai conquistato: la serie B! Se pensiamo che a Taranto, come già l’anno scorso a Fabriano, c’erano quegli stessi tifosi lametini che non hanno mai abbandonato la squadra, possiamo capire quale grande fame di sport aveva la nostra città. In particolare quest’anno, per le note vicissitudini politico/amministrative/strutturali».
    Ricordando la cavalcata gialloblu Scardamaglia rimarca che «finalmente, almeno nel basket, siamo a livello di Viola Reggio e Catanzaro» e che «solo una domenica di pazienza e, subito la seconda (terza includendo il futsal), meravigliosa vittoria regalataci dalla Conad Top Volley Lamezia: la squadra giallo/rosso/blù il 10 giugno, a Pianopoli (sic!), conquista la Serie A2». Spazio anche per lo “sport in rosa” con la Royal Lamezia: «la squadra di futsal che ha a sua volta raggiunto la Serie A Elite. Le ragazze dei copresidenti Nicola Mazzocca e Claudia Vetromilo, al termine di una stagione favolosa che le hanno viste prevalere in 18 partite su 22 (due soli pareggi e due sconfitte), hanno conquistato la massima serie, grazie allo spirito di sacrificio e all’unione di intenti mostrati in ogni gara. L’ultima partita contro il Napoli, quella decisiva giocata a Pentone (sì, non avete capito male, a Pentone, perché Lamezia, 71.000 abitanti, è la prima città nella storia che per conquistare A che non può utilizzare il proprio palazzetto ed è costretta a giocare in quello di una piccola cittadina di 3.509 anime, per fortuna ospitali)».
    Sempre nel basket Scardamaglia ricorda «la promozione in serie C dell’Enjoy Lamezia del presidente Antonicelli e dei bravissimi Lazdans, Bonavita, Bosone, Antonicelli S. e compagni, che hanno compiuto una cavalcata eccezionale dalla prima all’ultima giornata nel loro torneo regionale. Per non parlare delle due società calcistiche che stanno tentando di portare in alto (sic!) i colori biancoverdi della derelitta Vigor Lamezia nel calcio. In Prima Categoria la società (Vigor Lamezia 1919) dei giovani dirigenti Alessandro e Marco Rettura, nonostante la partenza in grave ritardo, è riuscita a fare il balzo in Promozione in virtù degli sforzi di mister Viterbo e alle performance dei vari Tarzia, Niang, Zaffino, Davide Muraca e di tutti gli altri. In terza categoria, partendo umilmente da zero, lo zoccolo duro dei tifosi (Vigor 1919) incarnati nelle persone di Vincenzo Ammendola, Nuccio Sirianni, Antonio Froio e compagni, sono riusciti, giovandosi della competenza dei tecnici Notaris e Chirumbolo e delle reti del mai domo Gianluca Cugnetto, a conquistare il secondo posto che dà loro diritto ad accedere alla Seconda categoria. Il primo posto, udite udite, era già stato appannaggio della fortissima Fortitudo Lamezia dell’esperto Antonello Coclite e dei vari Serra e Cullice».
    Scardamaglia sottolinea come «tutte le società hanno operato con risorse proprie e senza nulla chiedere alle istituzioni, tutte le squadre hanno attinto a piene mani dal vivaio lametino e dai maestri dello sport che in città non mancano, in nessuna specialità. I grandi risultati sono stati raggiunti grazie allo spirito di sacrificio, alla tradizione, alla competenza e alla voglia di ripartire che anima ancora il meglio del popolo lametino. Come viene dimostrato quotidianamente anche in altri settori quali la cultura, la musica, il teatro, il mondo delle associazioni e tanto altro. Purtroppo, questa voglia di rinascita non trova riscontro nelle politiche istituzionali e nemmeno, evidentemente, a livello amministrativo/burocratico. A fronte di questo attivismo nello sport, come è stato già registrato negli ultimi incontri bilaterali, esiste una sorta di immobilismo a livello istituzionale».

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