«Magno dal momento della sua mancata candidatura al Senato ha assunto un’aperta e pubblica polemica con tutta la classe dirigente del partito»

Il coordinatore provinciale di Forza Italia, Domenico Tallini, rispone alle critiche dell'ex vice

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    Dopo le critiche ricevute dall’ex vice Mario Magno, per il coordinatore provinciale di Forza Italia, Domenico Tallini, «più che ponderata, necessaria e soprattutto condivisa è la nomina di Francesco De Sarro a vice coordinatore provinciale di Forza Italia. È risaputo che Magno dal momento della sua mancata candidatura al Senato abbia assunto un’aperta e pubblica polemica con tutta la classe dirigente del partito, da quella regionale a quella cittadina, passando oggi a quella provinciale. Tutto legittimo – prosegue Tallini – se tale dissenso fosse stato espresso nelle forme corrette di democrazia all’interno del Partito. Assistere a ripetuti e continui attacchi, con accuse incomprensibili e strumentali, verso tutti e su tutto, con relativo disimpegno elettorale pubblicamente dichiarato, lascia trasparire in modo fin troppo chiaro che Magno cercasse, da tempo, lo scontro con chi a suo dire, a vario titolo, ritiene responsabile della sua mancata candidatura alle elezioni politiche».
    Per Tallini la colpa dell’organismo provinciale «è quella di essere stato fin troppo tollerante e di non essere intervenuto tempestivamente per salvaguardare l’immagine del partito che, da quando ho l’onore di dirigere, si è radicato sul territorio attraverso l’adesione di tanti militanti ed in aperta discontinuità con le gestioni del passato. Ritengo ingenerosa, poi, la tua posizione giustizialista nei confronti dei tanti amministratori comunali lametini che facevano parte del Consiglio comunale disciolto» reputando «lo scioglimento del Comune di Lamezia una grande ingiustizia e sono convinto che prima o poi quella classe politica di amministratori, a cominciare dal sindaco Paolo Mascaro, sarà riabilitata dal tempo e dalla storia, a tutti i livelli. Infine, non è banale ricordare che il mio modello di Partito è lontano anni luce dal tuo e che, come ben sai, non ho ceduto e non cederò mai alla tentazione di chi vorrebbe, come te, che il Partito fosse trasformato in un gruppo di amici funzionali solo a logiche elettorali personali, e le tue dimissioni, in definitiva, fanno chiarezza sulla tua posizione politica».

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