Gianturco rilancia l’idea della valorizzazione del sistema termale lametino

Ma i veri protagonisti son gli imprenditori privati legati al settore

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    Mentre la vasca termale all’aperto sta trovando un’autogestione dei residenti della zona di Caronte, che ne curano la pulizia e manutenzione dietro contributo volontario dei visitatori, Mimmo Gianturco torna a lamentare il mancato sviluppo del settore termale lametino, ad oggi con un unico impianto non aperto tutto l’anno e gestito dalla società Terme di Caronte con tutti i problemi legati al rapporto con Regione e sistema sanitario.
    «Nel corso del 2017 si è insediato presso il Ministero della Salute, nell’ambito del “Documento di programmazione e sviluppo 2016-2018”, un “Tavolo Tecnico sul Termalismo” al fine di individuare proposte e soluzioni atte a dare nuovo impulso al settore termale. Questo perché il tema delle terme, e dell’affluenza connessa, rappresenta una realtà di grande rilevanza nel panorama nazionale ed internazionale con importanti potenzialità», rileva l’esponente lametino di Fratelli d’Italia, «oggigiorno, al tradizionale concetto di termalismo legato alla funzione sanitaria (di diretta competenza del Sistema Sanitario Nazionale), si affianca il concetto di benessere, quello indotto dai trattamenti legati al wellness e promosso dalle cosiddette beauty farm, che risulta in forte sviluppo e con importanti ripercussioni sul turismo delle aree interessate».
    Gianturco propone così «una serie di iniziative finalizzate a salvaguardare e valorizzare il patrimonio lametino (ndc, le terme) con investimenti specifici o riconversioni strategicamente mirati. È strettamente necessario promuovere la fruizione e valorizzazione delle molteplici risorse presenti all’interno del territorio di Lamezia, con particolare attenzione al sito archeologico di Terina, ai Centri Storici della città ed ai suoi dintorni. Nello stesso tempo la soluzione progettuale deve sostenersi efficacemente e con ritorni economici sull’economia locale, migliorando la qualità ambientale di tutta la città. Senza tralasciare la possibilità di promuovere il perfezionamento professionale del personale sanitario paramedico e lo sviluppo della formazione del personale tecnico e manageriale operante nel comparto turistico termale di Lamezia Terme», reputando che «il Programma Operativo Regionale della Calabria FESR – FSE 2014-2020, ad esempio, prevede linee ed azioni attraverso le quali è possibile avviare la verifica della disponibilità per la richiesta di finanziamenti».
    Secondo Gianturco «Lamezia Terme deve puntare alla cattura di questo segmento di domanda turistica grazie alla multimodalità dei servizi presenti sul territorio (aeroporto, stazione ferroviaria, autostrada A2), e non utilizzare solo questi temi in campagna elettorale», ma i veri protagonisti son gli imprenditori privati legati al settore, e nell’attuale complesso per le cure termale son fermi da anni i lavori per la piscina esterna che sarebbe dovuta essere inizialmente inaugurata a giugno 2011
    g.g.

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