Il Movimento Nazionale per la Sovranità punta il dito contro il mancato ricordo di Paolo Borsellino

Ricordando parimenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela  Loi, Claudio  Traini e Vincenzo Fabio Li Muli che erano di scorta al magistrato.

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    Il Movimento Nazionale per la Sovranità (che  prossimamente si chiamerà  Movimento Sovranista) di Lamezia Terme ha voluto aspettare un giorno per commemorare la scomparsa di Paolo Borsellino ed i 5 agenti della sua scorta furono assassinati il 19 luglio 1992.
    «Abbiamo voluto aspettare quel tanto che è  bastato a far emergere la ipocrisia e la pochezza di una certa antimafia di parata, di quella antimafia che ha trascorso la giornata del  19 luglio  nella indifferenza», contesta Francesco Mastroianni, «nessun partito, nessuna fondazione, nessuna associazione di quelli che contano e che hanno cospicui contributi pubblici ha ritenuto di dover promuovere in città la commemorazione di una figura che dovrebbe essere patrimonio di tutti gli italiani onesti», ricordando parimenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela  Loi, Claudio  Traini e Vincenzo Fabio Li Muli che erano di scorta al magistrato.
    Mastroianni sottolinea in merito a Borsellino che «la sua storia è  molto più di uno strumento per attrarre consensi, e forse è anche indelicato da parte nostra far emergere attraverso lui le  contraddizioni di coloro che mai lo hanno davvero amato, ma la sua grandezza non può  essere utilizzata all’occorrenza  da chi vorrebbe servirsi del suo nome per i propri interessi».

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