Nuove risorse umane richieste dalla Cisl all’Asp per la gestione amministrativa dei presidi del lametino

Dopo le polemiche dell’accorpamento, presso l’ex Villa Mater Dei di Catanzaro degli uffici G.R.U dislocati presso il complesso monumentale di Girifalco e  il presidio ospedalierio di Lamezia Terme

Più informazioni su


    Dopo le polemiche dell’accorpamento, presso l’ex “Villa Mater Dei” di Catanzaro degli uffici G.R.U dislocati presso il complesso monumentale di Girifalco e  il presidio ospedalierio di Lamezia Terme, il segretario aziendale Cisl Salvatore Arcieri ricorda che «è obbligo contrattuale che il personale abbia diritto di scelta qualora si dispone il suo trasferimento presso altra sede lavorativa, di essere messo nelle condizioni di manifestare la propria scelta o di optare, in base alle proprie esigenze, senza alcun spostamento, per altri servizi che necessitano di personale amministrativo, con un procedimento che garantisca la massima trasparenza ed equità di trattamento», contestando al direttore generale Giuseppe Perri di aver «sottoposto il già carente personale amministrativo, operante presso gli uffici di Lamezia Terme, ad un forte disagio e ad un eccessivo carico di lavoro, depauperamento che continua imperterrito quotidianamente,  per pensionamenti e trasferimenti, il poco personale rimasto deve gestire oltre 1500 dipendenti tra territorio e ospedale. Stessa sorte ha subito il personale amministrativo operante presso il complesso monumentale di Girifalco, personale che pur avendo richiesto di essere mobilitato presso la struttura di Lamezia è rimasto inascoltato e nessuna procedura di mobilità è stata adottata».
    Arcieri ritiene che «l’utenza ed il personale sanitario quotidianamente devono farsi carico del disagio che, involontariamente, loro malgrado sono costretti a subire a causa di un grave isolamento con gli uffici amministrativi centrali che a causa del notevole lavoro non sono in grado di dare risposte immediate ai lavoratori tutti (pratiche smarrite, ritardi nelle procedure, mancate risposte telefoniche, retribuzioni e/o pagamenti incompleti che spesso sfociano in contenziosi legali con aggravio di spese, gare  per fornitura di beni e servizi inevase, procedure per assunzioni e/o sostituzioni espletate con notevole ritardo, richieste di benefici riconosciuti o dovuti per legge concesse con notevole ritardo ho approvate in sanatoria)», perché «se per ragioni logistiche ed organizzative un presidio amministrativo deve comunque essere operativo sul territorio lametino, allora è giusto che sia messo nelle condizioni di poter operare e dare risposte certe, sicure, e di qualità all’utenza ed al personale dipendente. Per questo, si chiede un immissione significativa di nuove risorse umane, al fine di realizzare una organizzazione in grado di supportare il notevole carico di lavoro dovuto alla presenza dell’ospedale più grande dell’Azienda, degli ex Distretti del Lametino e del Reventino, e di supporto alla Direzione Amministrativa e Sanitaria di ben tre Presidi Ospedalieri: Lamezia, Soverato e Soveria Mannelli».
    Perri però cesserà il proprio incarico ad agosto, la Regione dovrà nominare un nuovo direttore generale (ad interim agirà quello sanitario), e nuove assunzioni o mobilità devono pur sempre essere autorizzate dal tavolo ministeriale e dal commissario al piano di rientro. 

    Più informazioni su