Le mozzarelle dei Casalesi imposte a Lamezia Terme come patto con i Giampà

Emerge nelle dichiarazioni del pentito Roberto Vargas, ex braccio destro di Nicola Schiavone che, a quest’ultimo, nella ricostruzione data da Il Mattino

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    Un patto tra Casalesi e Giampà, tra camorra ed ndrangheta, emerge nelle dichiarazioni del pentito Roberto Vargas, ex braccio destro di Nicola Schiavone che, a quest’ultimo, nella ricostruzione data da Il Mattino attribuisce un patto con i terroristi islamici per uccidere l’ex procuratore aggiunto di Napoli, Federico Cafiero De Raho, oggi a capo della Dna.
    Dietro i rapporti tra Campania e Calabria la mozzarella dei Casalesi. «Portammo la mozzarella a Lamezia Terme a Benincasa, grossista di pesce ed esponente della Ndrangheta per conto della famiglia Giampà, che ci aiutava nell’imposizione della mozzarella in quelle zone», dichiara Vargas, «io e Walter portammo dei provini di mozzarella da fare assaggiare ai diversi ristoratori di Lamezia Terme».
    L’amicizia tra gli Schiavone e Benincasa nacque, secondo Vargas, durante il periodo in cui Benincasa  era al 41 bis assieme a Sandokan. «Sono stato ospite di Benincasa – le rivelazioni di Vargas – su incarico della moglie di Francesco Schiavone al fine di occuparmi della distribuzione del pesce in maniera esclusiva stabilendo un contatto diretto con la ‘ndrina. Walter eredità il business della mozzarella e il patto con i calabresi tra il 1999 e il 2000».

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