Lamezia Terme non è un paese per animali secondo il Movimento Animalista Calabria

La viceresponsabile regionale, Cristina Valeri, punta il dito contro la situazione del canile e l'avvelenamento di gatti a Magolà

Più informazioni su


    Per la viceresponsabile regionale del Movimento Animalista Calabria, Cristina Valeri, Lamezia Terme, «non è davvero un “paese per gli animali”. Non bastava la triste situazione del canile Comunale, gestito dalla Lamezia Multiservizi e più volte segnalato al Commissario prefettizio in carica tramite Pec, dove sono presenti circa 600 cani contro i 250 che il canile potrebbe contenere e dove i lavori di ampliamento per i quali erano stati stanziati dei fondi già da parecchi anni da parte del Comune, non sono mai partiti. Non bastavano i frequenti avvelenamenti di cani randagi presenti sul territorio, è di ieri la notizia che in località Malagò sono stati soccorsi e curati 2 gatti randagi accuditi dalle persone del posto, che a detta del Centro Veterinario dove sono stati condotti, presentavano sintomi da avvelenamento e come tali curati, ma la cosa peggiore è che dai bocconi che i gatti hanno rigettato, erano presenti anche pezzi di vetro di bottiglia. Bocconi volontariamente preparati per uccidere».

    Per la Valeri «siamo di fronte ad un avvelenamento volontario e non accidentale, tanto che la signora che si è occupata di portare gli animali dai veterinarie, assolvendo ad un nobile  dovere civico, ha presentato denuncia presso i Carabinieri del posto. I gatti randagi , considerati purtroppo animali di serie B, in provincia di Catanzaro sono destinati a vivere, e proliferare, tra sofferenze e crudeltà umane. Non esiste né un Canile Sanitario dove poterli sterilizzare (dai dati del Ministero della Salute del 2015 il numero dei gatti randagi sterilizzati dalle ASP in Calabria è  0, zero), né il Comune di Lamezia ha mai riconosciuto Colonie feline sul territorio come previsto dalla Legge regionale del 5/5/1990 e successive modifiche, lasciando al solo buon cuore dei volontari amanti degli animali, l’onere di sobbarcarsi tutti i costi relativi alle sterilizzazioni».

    Più informazioni su