Aggressione di Ferragosto, il ristoratore confuta la versione del domenicano e preannuncia controdenuncia

Secondo Roberto Gallo nessun episodio discriminatorio sarebbe avvenuto all'interno del locale, con il litigio nato nel parcheggio tra la coppia

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    Sull’aggressione avvenuta la notte di Ferragosto nel parcheggio di un ristorante di Falerna ai danni di un cittadino domenicano e della suocera lametina confuta la versione offerta fino ad oggi alla stampa il proprietario del locale, Roberto Gallo, dichiarando la propria pronta collaborazione alle forze dell’ordine (già identificati 3 dei 7 aggressori) ma palesando anche i danni di immagine avuti dalla vicenda in cui l’attività ristorativa non avrebbe avuto un ruolo secondo il proprietario.
    Gallo nel lungo comunicato precisa che «Mercedes Mieses Carlos Jose’, di cui apprendo il nome dalla lettura delle testate giornalistiche, la sera del 15 agosto 2018 ha in effetti cenato nel mio ristorante, unitamente alla propria compagna in stato interessante ed alla propria suocera (anche queste notizie, ossia il rapporto di parentela, conosciute dalla lettura della stampa) apprezzando in maniera palese il servizio a lui offerto. Tant’è che, non solo ha gradito il servizio offerto, ma sono stato personalmente avvicinato dalla signora anziana che era con lui (che, come ho detto, ho posteriormente saputo essere la madre della compagna) la quale più volte si è complimentata sia del locale che del servizio ed in particolar modo del cibo gustato. Ma v’è di più in quanto da plurime indicazioni testimoniali emerge come le presunte persone offese si fossero intrattenute presso il bar Gillian, sempre di mia proprietà, sin dalle 19 del 15 agosto 2018 a bere della birra, per poi recarsi a cena nell’adiacente ristorante Riva. Tant’è gli stessi sono stati all’interno del locale dall’inizio della cena (intorno alle 21:30/22) sino alle prime ore del mattino del 16 agosto 2018, spostandosi dopo la chiusura del ristorante presso il parcheggio del locale», sottolineando così che «la loro permanenza presso le mie strutture è proseguita sicuramente dopo le 2 del 16 agosto 2018. Quindi, nonostante il sig. Mercedes Mieses Carlos Jose’ affermi di essere stato oggetto di alcuni comportamenti sgradevoli, in egual modo ha deciso di trascorrere oltre 5 ore all’interno della mia struttura recettiva, spostandosi dal bar del lido al ristorante per poi sostare nel parcheggio».
    Il luogo del litigio è stato così il «parcheggio che si trova a pochi metri dal bar, Gillian (primo luogo ove le presunte persone offese si sono recate per bere della birra) all’interno del quale v’erano alcune persone, tra cui una dipendente, testimoni oculari dell’accaduto, in grado di smentire il calunnioso racconto della presunta persona offesa, come detto posteriore alla loro sosta presso il ristorante, ove si ribadisce, giammai, Mercedes Mieses Carlos Jose’ ebbe a subire delle aggressioni verbali di natura razziale che atteso il pieno del locale (all’interno del quale, v’erano degli appartenenti alle forze dell’ordine) sarebbe stato sicuramente notato dagli ospiti o dal sottoscritto che non ha ricevuto alcuna segnalazione in tal senso».
    Gallo dichiara poi che «lo stesso, pur avendomi conosciuto quella sera, mai mi ha chiamato per riferirmi un presunto atteggiamento razzista all’atto del servizio. Anche il riferimento al dato che i miei dipendenti non gli vollero consegnare la carte dei dolci è altro elemento oggetti che qualifica nei termini di falsità il suo racconto. Ciò in quanto il ristorante Riva non possiede la carta dei dolci, proprio perché nel menù generale vi sono indicati genericamente i dolci del giorno che poi vengono rappresentati ai clienti al momento della loro richiesta in quanto variano giorno per giorno, mentre gli unici dolci fissi sono i gelati ed i tartufi. Quindi tutti coloro che, a fine cena o indipendentemente dalla cena, intendono gradire un dolce, ricevono le indicazioni solo verbalmente dal cameriere in base alla disponibilità quotidiana della pasticceria che ci rifornisce i dolci, in quanto, è bene ribadirlo, il ristorante, per tale motivo è privo della carta dei dolci».
    Sull’ipotesi di avere dipendenti con inclinazioni discriminatorie l’imprenditore di Falerna nega ulteriormente, «in quanto la mia azienda, non solo gestisce un mercatino multietnico, ma è quotidianamente a contatto con persone di diverse etnie, tant’è che presso le mie attività sono regolarmente assunti da diversi mesi due operai extracomunitari che mai hanno rappresentato di essere stato oggetto di discriminazione, con i quali, anzi quotidianamente, collaboriamo gomito a gomito. Personalmente, come sopra anticipato, ho ascoltato i miei dipendenti, le cui posizioni sono al vaglio degli inquirenti, i quali hanno escluso categoricamente di aver aggredito il cittadino dominicano, ma solo di essere intervenuti (lì presenti, il guardiano, al fine di controllare il locale e prevenire possibili furti) a difesa della compagna del Mercedes Mieses Carlos Jose’ il quale litigava animatamente con la stessa. I medesimi mi hanno riferito soltanto di cercato di calmare l’odierno denunciante e sono stati da lui aggrediti ed ingiuriati e dunque costretti a difendersi».
    Il litigio sarebbe partito, secondo Gallo, dopo che la coppia aveva ordinato e bevuto più bottiglie di Chardonnay bianco quando «il dominicano sceso furioso dalla sua autovettura per aggredirlo, togliendosi l’orologio e risvoltandosi le maniche della camicia, a mo di preparazione di una aggressione, sventata solo dalla presenza di altri soggetti intervenuti solo per contenere la veemenza del dominicano, tra gli intervenuti sottolineo la presenza di un cittadino proveniente dal Marocco, a prova del fatto che non vi è stata alcuna aggressione di carattere xenofoba».
    L’anziana lametina finita in ospedale avrebbe «subito la lesione anche lei per contenere le furie del compagno della figlia e scivolando per strada. Ciò ovviamente non è solo frutto del racconto dei dipendenti coinvolti nella vicenda penale oggi attivata dalla denuncia del dominicano, ma dalla voce di altri testi oculari che narrano un episodio ben diverso da quella riportato su tutte le testate giornalistiche».
    Gallo precisa di dare tali chiarimenti «a tutela non solo del mio nome e dell’azienda che rappresento, ma di Falerna e soprattutto di tutta la Calabria che mai può essere etichettata e ritenuta regione razzista, proprio per la sua grande capacità di accogliere coloro che sono più sfortunati di noi, ma che con il lavoro e con l’impegno hanno dimostrato di non essere secondi a nessuno», annunciando che «nei prossimi giorni sarà depositata una denuncia querela nei confronti del cittadino dominicano e nei confronti di tutti coloro che, per avere un momento di notorietà, hanno espresso giudizi ingiuriosi e minacce sui social network ed in particolare il sig. V. M. il quale ha riportato la notizia, suscitando una marea di offese nei miei confronti e nei confronti di tutti i calabresi, devastando l’immagine della Calabria, ergendosi illecito giudice di un fatto ritenuto acclarato, ma che così non è e sarà presto dimostrato. Sono propri gli ipocriti commentatori dei social che creano un regime di odio e violenza, tant’è che il 20 agosto 2018, alle 12:45 sono stata vittima di insulti e minacce da soggetto che mi ha contattato alla presenza di testimoni sulla mia utenza cellulare e proveniente dalla sua utenza cellulare rivolgendomi i seguenti epiteti: “razzista di merda vieni fuori che ti rompo il culo”, ripetendo, almeno due volte la frase e poi bloccando la sua utenza ed impedendomi di contattarlo».

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