Sale a 25 il numero di lametini denunciati dall’inizio dell’anno per aver falsificato la documentazione in ottica Reddito di Inclusione

I soggetti denunciati rischiano la pena della reclusione fino a 2 anni e sono stati da subito esclusi dal beneficio economico richiesto.

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    Al fine di rientrare nei parametri previsti per usufruire del Reddito di Inclusione (REI), avevano depositato delle autocertificazioni non veritiere in sia in ordine alla composizione  del proprio nucleo familiare sia in ordine ai redditi dello stesso, ma sono stati individuati grazie ai riscontri incrociati svolti in collaborazione con gli altri uffici comunali e denunciata alla locale Procura della Repubblica per “false autocertificazioni”.
    E’ l’ultima attività in ordine di tempo del Corpo di Polizia Locale che dall’inizio dell’anno ad oggi ha deferito all’A.G. per il medesimo reato circa 25 persone. Conseguentemente i soggetti denunciati sono stati anche esclusi dal beneficio economico richiesto a favore degli effettivi aventi diritto.
    L’escamotage di modificare in sede di autocertificazione la composizioni del nucleo familiare al fine di abbassare l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) dello stesso, viene realizzato attraverso l’espunzione fittizia di un convivente percettore di reddito, ovvero dall’inclusione (solo sulla carta) di un familiare disoccupato od inoccupato, quindi non percettore di redditi.
    Numerosi di detti fraudolenti tentativi, invero non rari, vengono bloccati alla fonte attraverso il controllo delle dichiarazioni sulla  movimentazione migratoria, demandato in sede comunale, alla Polizia Locale.
    I soggetti denunciati rischiano la pena della reclusione fino a 2 anni e sono stati da subito esclusi dal beneficio economico richiesto.

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