Reale rilancia il modello Alleanza per Lamezia reputando che «i partiti, da soli, non siano in grado di affrontare una crisi così grande della città»

L'esponente del Pd critica sia la gestione commissariale che la scelta dell'ex sindaco di non dimettersi, nonostante la recente assoluzione

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    «Mi pare evidente il senso di profondo malessere per l’attività della Commissione straordinaria, malessere espresso da Comitati, dalle Associazione sportive , dai Sindacati e che l’On D’Ippolito ha sintetizzato nella richiesta di sostituzione», dichiara Italo Reale del Pd, tornando però a contestare le mancate dimissioni di Paolo Mascaro da sindaco prima dell’arrivo della commissione d’accesso.
    «Che Paolo Mascaro non sia mafioso o colluso, lo ritenevamo e lo riteniamo, ma che abbia dimostrato una totale incapacità di scegliere le persone della sua maggioranza, è un altro dato incontrovertibile come, ugualmente è da ricordare, la pessima qualità amministrativa della sua attività», lamenta Reale, anche se la sentenza di assoluzione dalla proposta di incandidabilità per l’ex primo cittadino cita l’operato di Mascaro e della sua giunta come leale, mentre condanna gli appoggi diretti ed indiretti di Paladino e Ruberto che son stati eletti nell’opposizione. Ministero dell’Interno e Prefetto non hanno sollevato richieste di incandidabilità per nessun altro tra assessori e consiglieri comunali.
    «Lo Stato non può liberarsi delle proprie responsabilità  solo con lo scioglimento, con l’invio di una Commissione Straordinaria e ripianando il debito (come peraltro previsto dalla legge) ignorando che vi sono carenze nei presidi della legalità e dell’amministrazione che fanno boccheggiare la prima e rendono inefficiente la seconda», valuta Reale, «il continuo giro di trasferimenti dei magistrati rende la giustizia civile ingestibile,  con cause vecchie di oltre 10 anni mentre alla Procura della Repubblica è stato cancellato un posto ed un altro è vuoto mentre a giorni si trasferirà un altro magistrato».
    A livello comunale l’esponente Pd lamenta che «i servizi sociali, poi, sono nell’impossibilità, per carenza di personale, ad affrontare i problemi della devianza giovanili e le crisi gravi delle famiglie a rischio e ciò comporta che gli Operatori Scolastici sono completamente soli davanti alla quotidianità ma anche alle emergenze. Senza dirigenti stabili il Comune ha letteralmente “consumato” quelli presenti e la confusione, quindi, è massima nell’attività amministrativa».
    Se il 2019 sarà un anno denso di appuntamenti elettorali, Reale reputa che «i partiti, da soli, non siano in grado di affrontare una crisi così grande della città, e Forza Italia ha addirittura dimostrato di voler difendere gli errori del passato. Forse è il momento di chiederci se i cittadini di buona volontà non vogliano provare a ripetere  una esperienza come “Alleanza per Lamezia” che, con tutti i difetti, aveva garantito chiusura alla mafia ed un buon livello di amministrazione». Il centrosinistra in quello schieramento post scioglimento arrivò alla poltrona di sindaco con Doris Lo Moro, diventando però poi litigioso durante l’amministrazione Speranza (entrambe arrivate post scioglimento per infiltrazioni mafiose di amministrazioni elette con lo schieramento politico opposto), alcuni dei cui atti amministrativi son al centro delle contestazioni della relazione di accesso dell’ultimo scioglimento.
    Gi.Ga.

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