«Senza il Pd alla prossima competizione elettorale sarà difficile costruire un’alternativa credibile e vincente al governo della città»

Appello firmato, tra gli altri, da Orazio Conte, Candido Rosario, Angelo Grandinetti, Franco Lucia, Aquila Villella, Gioacchino Tavella, Rocco Silvestro, Antonio Sirianni, Lucia Cittadino, Ernesto Palma, Valentina De Grazia, Simona Lombardo, Mario Caserta, Nicola Purri

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    Un appello firmato, tra gli altri, da Orazio Conte, Candido Rosario, Angelo Grandinetti, Franco Lucia, Aquila Villella, Gioacchino Tavella, Rocco Silvestro, Antonio Sirianni, Lucia Cittadino, Ernesto Palma, Valentina De Grazia, Simona Lombardo, Mario Caserta, Nicola Purri riapre il mai sopito dibattito interno al Partito Democratico lametino chiedendo «unità, no a divisioni, diatribe, personalismi e litigi, perché quello che c’è in gioco è la stessa tenuta democratica e il futuro del nostro Paese».
    I firmatari ammettono che «a Lamezia da diversi anni si assiste ad una lenta agonia del nostro partito ingessato e piegato su se stesso, fortemente scollegato dalla società e sempre più relegato dagli elettori stessi ad un ruolo marginale nella scena politica e sociale  (alle ultime elezioni comunali appena il 13% ed alle recenti politiche 14%). Nel contempo la città, dopo il terzo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa, come era prevedibile, sta attraversando uno dei momenti più drammatici della propria storia recente». 
    Nell’appello si reputa che «in questo contesto il Pd non può continuare ad essere assente e latitante. La nostra ambizione è concorrere a ricostruire un partito: il Pd che rimetta al centro della sua azione Lamezia, i suoi problemi e le sue speranze. Adesso è arrivato il tempo di ripartire,di fare tesoro degli errori commessi , di guardare avanti senza polemiche e recriminazioni per arrestare questo declino e ridare speranza a quanti pensano che bisogna costruire insieme un altro Pd , un altro modo di fare politica. Nonostante le delusioni e le amarezze di questi anni  tanti ancora guardano con interesse al Pd senza il quale alla prossima competizione elettorale sarà difficile costruire un’alternativa credibile e vincente al governo della città».
    Ritenendo che «il congresso è la cura più adatta  per uscire da questa situazione agonizzante» si spera che «non sia una conta fine a se stessa, ma conseguenza di un percorso costituente quale straordinaria occasione di confronto sulle idee al fine di posizionare il PD in sintonia con la città e il paese. Ciò impone di fare sì che esso sia un momento di partecipazione e discussione non solo  della nostra base ma anche  dei cittadini che vogliono dare il loro contributo di idee e di proposte per una Lamezia nuova. Un Congresso aperto, quindi,che mette al centro del proprio agire prima il progetto per la città, poi le persone. Dunque, un partito, che ascolta, che restituisce un protagonismo a militanti e cittadini, che chiama all’impegno tutti, da coloro che vivono nelle  periferie dove è maggiore il disagio e lo sconforto agli intellettuali, agli imprenditori, al volontariato a singole personalità che hanno cuore questa città».

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