Non ha risparmiato neanche l’auditorium del teatro 8 ciclisti il maltempo dei giorni scorsi

Parquet saltato e bar chiuso, sfuma l'ipotesi di ospitare eventi, i quali da novembre potrebbero però tornare al Teatro Grandinetti

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    Non ha risparmiato neanche l’auditorium del teatro 8 ciclisti il maltempo che nei giorni scorsi ha provocato danni, e purtroppo anche vittime, nel lametino il cui passaggio ancora oggi è testimoniato da terreni invasi da fango ed acqua.
    Oltre alla infiltrazioni di umidità, la struttura destinata alla convegnistica gestita dalla Fondazione Terina ha visto la pioggia entrare fin dentro le stanze al piano terra, con lungo lavoro per ripulire il tutto, ed una fase successiva che dovrà interessare la parte del parquet saltata per via dell’acqua entrata ed infiltrata fino alle prime file. Da verificare poi eventuali problemi successivi, per quantificare una reale stima dei danni, con prima azione però la chiusura del bar della struttura giudicato al momento non nelle condizioni di poter proseguire il proprio servizio.

    Se, dopo le grida d’allarme delle associazioni culturali, la Fondazione Terina aveva avanzato la propria candidatura ad ospitare ove possibile le attività teatrali o concertistiche (in corso erano anche dei lavori di adeguamento della struttura, che però non sarebbero stati sufficienti per ampliare il palco e gli altri ambiti a servizio a determinati tipi di spettacoli), questo intoppo ha avuto come contraltare almeno le rassicurazioni che il Comune avrebbe offerto ai rappresentanti culturali di poter riavere aperto il Teatro Grandinetti presumibilmente da novembre. In piedi rimane così, ma per il periodo estivo, l’ipotesi di allestire all’esterno una struttura mobile per concerti all’aperto.
    Pochi i danni ai laboratori oggetto oggi del protocollo di intesa con l’Unical, poiché posti per lo più al primo piano e quindi in posizione rialzata rispetto al fango ed acqua che dai terreni attigui (poco tempo prima scenario, paradossalmente, del campo esercitazione regionale della Protezione Civile) hanno invaso tutte le attività dell’area industriale.
    Discorso simile anche per i locali del centro protesi Inail, la cui attività al momento è limitata all’ambito di consulenza ambulatoriale in attesa che si metta a regime e partano anche i 40 posti letto dell’Asp per la degenza posti al piano superiore (per i quali esiste già gran parte del personale assunto).
    Gi.Ga.

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