ArkCiak, 5 documentari a tema ambientale al Chiostro per sensibilizzare un pubblico di non tecnici

di GIANLUCA GAMBARDELLA
Con “ArkCiak: L’Ambiente non è solo un Luogo della Mente” il Chiostro di San Domenico ospiterà dal 25 ottobre al 29 novembre 5 incontri-dibattito con proiezioni cinematografiche pomeridiane, aventi per oggetto tematiche legate all’ambiente e all’ecologia. Il progetto è promosso dalla Fondazione Architetti Catanzaro (FOAC) e vede come Partner Collaboratori le associazioni culturali lametine Open Space, Chiostro e Natale Proto.
Eugenio D’Audino, consigliere Foac delegato ArkCiak, spiega come «la manifestazione nasce dal contesto sociale attuale, perché il consiglio ha preso contezza che su determinate tematiche il dibattito non vada oltre a determinati ambienti tecnici. Abbiamo invece offrire alla città un ciclo di incontri-dibattito fatto di una fase introduttiva, la proiezione di un documentario ed un successivo confronto dibattito con esperti ed interventi dal pubblico».
L’idea della fondazione è però quella di «non fermarci qui, ma offrire ogni anno 3 cicli su temi diversi, spostandoci tra le 3 principali realtà provinciali. Iniziamo a Lamezia Terme, andremo poi a toccare anche Catanzaro e Soverato», spiega D’Audino, «i primi incontri avranno al centro la tematica ambientale, con i cambiamenti climatici in atto dovuti al riscaldamento globale, al tema dei rifiuti» aspetti che dopo settimane di maltempo, danni successivi, e ricorsive emergenze rifiuti son di attualità anche nel lametino.
Per Eros Corapi, presidente Foac, «la rassegna ci permette di aprirci tramite tematiche ambientali alla cittadinanza. E’ anche vero che determinati problemi son in gran parte sconosciuti ai cittadini, che non vengono raggiunti tramite i consueti mezzi ad informarsi in modo più ampio. Come fondazione abbiamo così deciso di investire, oltre che sui social, sui rapporti diretti con le persone con incontri di questo tipo».
Tommaso Colloca, presidente associazione Natale Proto, ricorda come «la nostra associazione porta il nome di un illustre architetto lametino, partendo in un anno in cui Lamezia vive un profondo degrado dal punto di vista dei beni culturali, molti chiusi al pubblico o senza manutenzione». Citando la finestra della finestra rotta, «bisogna intervenire ad ogni primo segnale di incuria, perché il rischio che le cose peggiorino esiste: ogni piccolo gesto quotidiano, anche informativo, ha poi delle conseguenze», ritiene Colloca, sottolineando anche «la necessità di contestualizzare tematiche globali a livello locale per meglio far comprendere le implicazioni di ogni gesto quotidiano come il mancato rispetto della raccolta differenziata».
Secondo Antonio Esposito, vicepresidente Open Space, «il nostro coinvolgimento mira a costruire una rete più complessa di interazioni e coinvolgimento anche dei giovani, rendendo più accessibili tematiche che sembrano più complesse alla società civile».
Anita Azzarito, presidente associazione Chiostro – Caffe Letterario, ricorda la storia dell’affidamento del Chiostro di San Domenico da parte del Comune e la mission culturale dell’associazione, «per questo il progetto che stiamo presentando si sposa a pieno con le finalità. Inoltre siamo uno dei pochi spazi culturali attualmente ancora aperto in città, ed il tema è di stretta attualità vedendo come i danni del maltempo abbiano flagellato il nostro territorio, provocando anche delle vittime oltre ai problemi per le attività produttive». L’Azzarito auspica che «questo sia l’inizio per potersi attivare anche a proporre sensibilizzazione a partire dai bambini, che son il futuro, anche per tramite delle sinergie con le varie associazioni».

 

 

 

 

 

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Ott 22, 2018 at 2:20 PDT