Impianto rifiuti San Pietro Lametino, previsti lavori per 4.083.267,20 euro a carico di chi avrà la gestione

Oltre alla manutenzione o sostituzione dei macchinari esistenti, previste anche nuovi acquisti e modifiche alla struttura

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Mentre il versante politico lametino chiede la risoluzione celere dell’emergenza rifiuti in città, dovuta all’ennesimo fermo dell’impianto di San Pietro Lametino, sul sito della Regione è stato pubblicato il bando proprio per trovare chi gestirà dal nuovo anno l’impianto che fino al termine del 2018 sarà di competenza Daneco.
    Il bando di “gestione dell’impianto di trattamento dei rifiuti urbani sito in località San Pietro Lametino del comune di LameziaTerme e dei connessi lavori di riefficientamento funzionale” prevede infatti anche 10 interventi necessari, per un totale di 4.083.267,20 euro a carico di chi avrà la gestione, inerenti i reparti:

    1. ricezione rsu
    2. selezione rsu
    3. raffinazione interna
    4. trattamento ford
    5. biostabilizzazione interna
    6. biostabilizzazione esterna
    7. raffinazione esterna 
    8. impianti di trattamento acque di prima e seconda pioggia
    9. edifici 
    10. aree esterne

    Oltre alla manutenzione o sostituzione dei macchinari esistenti, previste anche per quanto riguarda il Ford due nuove macchine (biotrituratore e vaglio) con relativi nastri di collegamento e estrazione degli scarti, una nuova area di stoccaggio del sovvallo ed una parete di separazione dell’area di quarantena esistente.
    Al fine di rendere l’impianto esistente conforme alla normativa vigente, prevista anche la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento delle acque piovane, previa separazione delle acque delle coperture e rifacimento delle linee di raccolta ed adduzione occorrenti 

    Salito agli onori delle cronache locali prima per i blocchi negli ultimi 2 anni (con conseguente emergenza rifiuti per le strade lametine), poi per il fallimento della ditta che l’aveva in gestione (il cui contratto è scaduto a giugno), ed in ultimo per essere coinvolto dagli allagamenti delle scorse settimane che hanno colpito tutta l’area industriale “Benedetto XVI”, l’impianto rifiuti di San Pietro Lametino torna nelle attenzioni della Regione Calabria, che nel Burc pubblicato venerdì concedeva la proroga alla Daneco fino al termine dell’anno (dal 23 giugno al 31 dicembre l’importo stanziato dalla Regione è di 3.300.000 euro), ma stilando anche i propri passi da compiere fino al 2020.
    Se, dopo le varie proroghe (il piano rifiuti regionale risale al 2014), la gestione da parte dell’Ato (ambito territoriale ottimale che coincide con ognuna delle province calabresi) dovrà subentrare dal gennaio 2019, l’impianto ormai ex Daneco vivrà due momenti diversi: prima la Regione dovrà svolgere una procedura di gara di rilevanza comunitaria con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo, volta ad individuare un affidatario temporaneo per il tempo strettamente necessario (stimato in 2 anni) per lo svolgimento, a cura della Comunità d’Ambito di Catanzaro e nei termini che la stessa riterrà opportuni, di un’altra gara a procedura aperta per l’individuazione dell’affidatario definitivo dell’intera dotazione impiantistica provinciale (ma sull’impianto di Alli il sindaco di Catanzaro, che è anche presidente dell’Ato, ha già lanciato strali contro la Regione).
    L’impianto di San Pietro Lametino è di interesse per altro anche sovracomunale, essendo operante con una linea di selezione dei rifiuti urbani indifferenziati (processo di trattamento meccanico-biologico) e con una di valorizzazione della frazione umida proveniente da raccolta differenziata. Così nel proprio atto di indizio di gara la Regione stima due diversi periodi temporali per la copertura dei costi gestionali:

    • fino al termine del 2018 la competenza in materia di trattamento dei rifiuti urbani sarà della Regione, e la copertura finanziaria proverrà dalla riscossione della tariffa che i Comuni sono tenuti a versare nelle casse della regione Calabria (1.072.236,65 euro stimati); 
    • nei successivi 23 mesi (quindi 2019 e 2020) la competenza in materia di trattamento dei rifiuti urbani sarà dei Comuni dell’Ato di Catanzaro (che nel mentre dovrà stilare e pubblicare un altro bando per la gestione degli anni successivi di tutti i propri impianti di interesse), e la copertura finanziaria di questa seconda fase proverrà dalla riscossione della Tari da parte dei comuni (24.661.442,95 euro previsti).

    Il quadro economico dell’appalto complessivo sarà di 29.807.256,65 euro, di cui 25.733.679,60 come costi di gestione divisi tra Regione e Comuni dell’Ato nei due periodi temporali stilati, ed i rimanenti 5.096.188,63 divisi tra 1.054.659 per servizi e 4.041.529,63 per lavori, incarichi professionali e servizi amministrativi. 

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