Azione Identitaria critica sul nuovo bando di gestione dell’impianto rifiuti di San Pietro Lametino

Si propone ancora il modrello Thor e la strategia Rifiuti Zero

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    Raffaele Miceli di Azione Identitaria Calabria si unisce al coro politico polemico per la gestione dei rifiuti, andata nuovamente in tilt per il blocco dell’impianto di conferimento di San Pietro Lametino.
    «L’ente Regione ha emesso il bando per la “gestione dell’impianto di trattamento dei rifiuti urbani sito in località San Pietro Lametino del comune di Lamezia Terme e dei connessi lavori di riefficientamento funzionale” ed in attesa dell’espletamento della gara ha prorogato il contratto (che scadeva il 22/06/2018) con la ditta Daneco, che ha dichiarato fallimento nel 2017 per gravi carenze di liquidità con problemi a pagare i fornitori e le tasse all’erario ma che, nonostante tutto, continua ad essere “sostenuta” dalla Regione Calabria», contesta Miceli, «nel 2017 infatti la Regione interviene per tamponare le falle del sistema privatistico della gestione di un servizio pubblico essenziale come quello del ciclo dei rifiuti con il solito meccanismo secondo il quale si interviene per “non interrompere le attività impiantistiche con grave nocumento per la salute pubblica e l’ambiente” cosi’viene attivata la cosiddetta “procedura in sostituzione diretta nei pagamenti dei fornitori” che in soldoni significa che la Regione Calabria salda i debiti della Daneco con i suoi fornitori per evitare il blocco dell’impianto. Milioni di euro già spesi e circa 30 milioni di euro messi in preventivo da spendere, dunque, per mantenere uno status deleterio per la città che resta sotto scacco per la gioia di ambigue consorterie affaristiche». Non aumentando però il costo del servizio, decurtando quanto pagato da quanto si sarebbe dovuto corrispondere alla Daneco.
    L’esponente di Azione Identitaria torna così a sponsorizzare il sistema Thor (Total House waste Recycling), «sviluppato dal CNR sotto la guida del ricercatore Paolo Plescia e la collaborazione della società ASSING SpA di Roma. Con Thor si recuperano e raffinano i rifiuti senza farli passare dai cassonetti differenziati, trasformandoli in materiali utili e combustibile prezioso, ad un costo pari al quinto di quello di un inceneritore. L’impianto è completamente autonomo, consuma parte dell’energia che produce e cede il resto all’esterno ed ha il vantaggio di non rilasciare in atmosfera alcun tipo di inquinante in quanto è basato sul trattamento meccanico “a freddo” e mira ad ottenere CDR (combustibile da rifiuti) in finissime particelle ad alto potere calorifero».
    Altra via è quella dei Rifiuti Zero, «una strategia di gestione dei rifiuti che si propone di riprogettare la vita ciclica dei rifiuti considerati non come scarti ma risorse da riutilizzare come materie prime seconde, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente processi di incenerimento o discarica, e tendendo ad annullare o diminuire sensibilmente la quantità di rifiuti da smaltire. Il processo si basa sul modello di riutilizzo delle risorse presente in natura perché, come afferma lo scienziato».
    Il tutto in una città che, per mancanza di fondi e personale dalla Lamezia Multiservizi, non riesce ad essere servita i toto dalla raccolta differenziata porta a porta (o chi dovrebbe rispettarla preferisce il “fai da te” scaricando fuori dai bindoni stradali), e che ancora non ha una gestione provinciale (ovvero l’Ato) avviata e funzionante. 

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