Negli ultimi 2 mesi registrati 24 casi di intossicazioni da funghi nei pronto soccorso dell’Asp di Catanzaro

Richiami all'attenzione da parte del direttore del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell'Asp di Catanzaro, Francesco Faragò.

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    Dopo il sequestro di 50 kg dei giorni scorsi, sono diversi i casi  di intossicazione da funghi registrati dal direttore del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asp di Catanzaro, Francesco Faragò.
    «Nonostante i vari richiami, attraverso la stampa, rivolti a tutta la popolazione sui rischi seri derivanti dal consumo non prudente di funghi spontanei, malgrado la notevole attività di sensibilizzazione portata avanti da tutti gli operatori che lavorano nell’Ispettorato micologico dell’ASP di Catanzaro e la costante ed encomiabile opera di educazione e di divulgazione da parte dei Gruppi micologici del territorio, sono ben  24  i casi di intossicazione registrati nel corso degli ultimi 2 mesi  nei Servizi di Pronto Soccorso degli Ospedali di Catanzaro, Soverato e Lamezia Terme e da questi notificati  all’Ispettorato Micologico dell’ASP di Catanzaro», lamenta Faragò, «tuttavia, per dare una dimensione reale del fenomeno, riteniamo che il  totale delle persone interessate da  intossicazione ad oggi  sia sensibilmente maggiore di 24, poiché accanto alle forme con sintomatologia più intensa e per le quali si ricorre alle cure ospedaliere, vi sono sempre altri casi, non esigui in termini percentuali, che essendo più blandi dal punto di vista clinico e non  arrivando in ospedale, non rientrano nella casistica ufficiale. Per fortuna tutte le persone che sono finite in ospedale, sono state interessate da sindromi benigne di tipo gastro-intestinale, senza danni importanti». 
    Il dirigente sottolinea che «le motivazioni che stanno alla base di queste forme cliniche sono da attribuire essenzialmente ad una condotta di grave imprudenza associata alla scarsa conoscenza delle specie che si raccolgono e/o si consumano. Abbiamo osservato che un buon numero di casi finiti in ospedale sono attribuibili a funghi tossici ricevuti da conoscenti. Tutto ciò denota che, nonostante tutti gli sforzi di chi è preposto alla prevenzione, la  imprudenza ancora regna sovrana  nell’uso di questo alimento particolare che, per quanto  buono e ricercato, nasconde insidie  molto pericolose e, quindi, deve essere trattato  con la  massima scrupolosità prima di essere  consumato».
    Faragò sottolinea come «un problema annoso collegato ai funghi è quello della vendita illegale da parte di esercenti ambulanti. Le norme nazionali e regionali sui funghi spontanei ne vietano categoricamente la vendita da parte degli ambulanti, proprio perché costoro sfuggono facilmente ai controlli. Negli ultimi giorni i nostri Ispettori, in collaborazione con la Polizia di Stato,  con i Baschi Verdi della Guardia di Finanza e con la Polizia Urbana di Lamezia Terme, hanno proceduto al  sequestro di varie partite di funghi spontanei (per un totale di circa 75 kg), venduti illegalmente da  ambulanti. Non avendo contezza delle zone di provenienza e, soprattutto, se queste fossero interessate da contaminazioni, tutto il quantitativo sequestrato è stato distrutto presso i siti di trattamento dei rifiuti organici». 
    Il direttore evidenzia inoltre che «i funghi si comportano come spugne che assorbono e trattengono nel loro interno tutto ciò che si trova  nel terreno, quindi anche sostanze tossiche laddove queste sono presenti come contaminanti (discariche varie, sostanze radioattività, contaminanti da traffico auto veicolare, etc.). Quando la vendita segue i canali regolari, il prodotto viene controllato dai micologi dell’Ispettorato Micologico che ne certificano la perfetta commestibilità, sia sotto il profilo della assenza di specie tossiche, sia in relazione alla provenienza da zone esenti da contaminazioni. Per questo motivo il nostro impegno è massimo nel contrastare, con tutti i mezzi,  la vendita  non regolamentare, e tale resterà nel tempo. Tuttavia, dopo anni di lavoro tenace, constatare che il fenomeno del commercio irregolare è ancora  diffuso, ci sorprende e ci amareggia». 
    Si esorta quindi la popolazione a «evitare l’acquisto di  funghi da venditori non regolamentari, quali  gli esercenti ambulanti, e l’acquisto se la partita non è accompagnata dal certificato di commestibilità rilasciato dall’Ispettorato micologico. Nel caso di funghi raccolti in proprio o avuti in regalo, consumarli solo dopo averli sottoposti a riconoscimento certo e gratuito da parte di micologi dell’Ispettorato micologico o dei Gruppi micologici», con 2 presenti nel lametino: a Lamezia Terme presso l’ex ospedale ispettori presenti lunedì-mercoledì-venerdì dalle 8 alle 10; a Soveria Mannelli in Via Dottor Cimino il lunedì e venerdì dalle 10 alle 12.

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