Eduscopio, nel lametino percentuale maggiore di maturati in regola al linguistico, media voto più alta al Majorana di Girifalco

Percentuali più basse per gli istituti tecnici della piana

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    Online l’edizione 2018 di Eduscopio, porgetto condotto dai ricercatori della Fondazione Agnelli – Gianfranco De Simone e Martino Bernardi – che hanno analizzato i dati di circa 1.260.000 diplomati italiani in 3 successivi anni scolastici (2012/13, 2013/14 e 2014/15) in circa 7.000 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie.
    Nel lametino al liceo classico “Fiorentino” l’80,7% degli iscritti si diploma in regola (tra 80,7 e 82,9 il voto medio di maturità, con 121 diplomati in media ogni anno), e la scuola ha ottenuto 58.71 come indice Fga (indice che mette insieme la media dei voti e i crediti ottenuti normalizzati in una scala che va da 0 a 100, dando un peso pari al 50% ad ognuno dei due indicatori), con una media voti universitari di 24.49, 63,31 crediti ottenuti nel primo anno di corso.
    Tre gli istituti superiori ad indirizzo scientifico del lametino ci sono:

    • il Galileo Galilei di Lamezia Terme – 67.2 indice Fga, 25.51 media voti, 71.82 crediti ottenuti, 77.4% diplomati in regola (tra 74,5 e 83,7 il voto medio di maturità, con 130 diplomati in media ogni anno);
    • Luigi Costanzo di Decollatura – 66.2    indice Fga, 24.6 media voti, 77.38 crediti ottenuti, 83.9% diplomati in regola (tra 76,3 e 84,7 il voto medio di maturità, con 35 diplomati in media ogni anno);
    • Ettore Majorana di Girifalco – 62.32    indice Fga, 25.38 media voti, 63.18 crediti ottenuti, 83.3% diplomati in regola (tra 76,5 e 87,7 il voto medio di maturità, con 34 diplomati in media ogni anno).

    Per l’indirizzo scienze umane il “Tommaso Campanella” registra 41,72 indice Fga, 22,71 media voti, 44,22 crediti ottenuti, 82.1% diplomati in regola (tra 72,7 e 82,3 il voto medio di maturità, con 92 diplomati in media ogni anno), mentre lo stesso istituto con l’indirizzo linguistico sale come dati: 58,75 indice Fga, 24,39 media voti, 64,21 crediti ottenuti, 84.2% diplomati in regola (tra 80,1 e 85,2 il voto medio di maturità, con 52 diplomati in media ogni anno).

    In campo tecnico – Economico il “Valentino De Fazio” ha 45,01 indice Fga, 22,57 media voti, 51,9 crediti ottenuti, 67.4% diplomati in regola (tra 70,4 e 79,2 il voto medio di maturità, con 208 diplomati in media ogni anno).

    Nell’indirizzo tecnico – tecnologico 2 gli istituti lametini censiti:

    • l’istituto di via Miceli con 49,55 indice Fga, 23,72 media voti, 51,4 crediti ottenuti, 69.6% diplomati in regola (tra 69,2 e 80,8 il voto medio di maturità, con 122 diplomati in media ogni anno);
    • il Leonardo da Vinci con 42,72 indice Fga, 22,8 media voti, 45,44 crediti ottenuti, 55.4% diplomati in regola (tra 71,7 e 79,9 il voto medio di maturità, con 44 diplomati in media ogni anno)

    Per la prima volta sono presenti i risultati dei Licei scientifici delle Scienze Applicate scorporati da quelli dei Licei scientifici tradizionali, come pure i risultati dei Licei delle scienze umane – opzione Economico sociale scorporati da quelli degli altri Licei delle Scienze Umane: in entrambi i casi sono arrivati a compimento gli esiti del primo ciclo di studenti, che avevano iniziato i nuovi percorsi della riforma Gelmini nel 2010.
    Ma la novità forse più rilevante di quest’anno è l’aggiunta di un indicatore chiamato Percentuale di diplomati in regola. Si tratta di un indicatore importante, perché dice per ogni scuola quanti studenti iscritti al primo anno hanno raggiunto senza bocciature il diploma 5 anni dopo. Se la percentuale è alta, la scuola è molto inclusiva e si impegna a portare avanti il maggiore numero di studenti, senza praticare una severa politica di scrematura: così gli studenti hanno percorsi più regolari. Se è basso, la scuola è molto selettiva e gli studenti sono incappati in bocciature e/o hanno abbandonato l’istituto.
    A livello intuitivo si può credere che in un confronto come quello proposto da Eduscopio le scuole molto selettive siano avvantaggiate, perché mandano all’università solo gli studenti migliori. In realtà, le nostre analisi rivelano che non vi è alcuna relazione sistematica tra selettività e performance. Anzi vi è una piccola correlazione positiva che lascerebbe credere che, in media, siano proprio gli studenti che provengono dalle scuole più inclusive a ottenere i risultati migliori. 

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