Stagioni stilate per il teatro lametino, sabato si saprà in quale città fuori Lamezia

La speranza è che Teatro Costabile e Teatro Grandinetti possano tornare aperti già dal prossimo anno anche per l'ambito delle residenze teatrali a cui vorrà partecipare anche il Teatrop

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Passerà tramite un accesso agli atti al Comune la battaglia tra le associazioni culturali e Comune di Lamezia Terme per non aver dato la disponibilità del Teatro Grandinetti, con l’ente che ora intima alla proprietà del gabiotto che affaccia su via Loriedo l’abbattimento della chiusura della via di fuga, scoperta però solo a settembre dopo la richiesta della stessa impresa privata (come scritto ieri). Sabato alle 11, intanto, ci sarà una nuova conferenza stampa delle associazioni, ma non a Lamezia, per annunciare il trasloco delle attività teatrali in un’altra città.
    Per il direttore dell’Ama Calabria, Francescoantonio Pollice, è «curioso sapere il 9 novembre, dopo innumerevoli solleciti e minacce di incatenarci, dal Comune che l’ente non ha piena disponibilità del Teatro Grandinetti, e che le interlocuzioni con i vari proprietari coinvolti erano orali e non ancora ufficiali», ricordando la volontà della terna «di ripristinare la corretta amministrativa, ma senza però poi mettere in pratica le soluzioni se non procrastinare nei termini, ma chiedendo poi deroghe all’assessore regionale della cultura poiché noi, come il Comune, dovremmo restituire le somme erogate», avendo lo stesso ente comunale non potuto effettuare quanto previsto in Lamezia Summertime in via Cassolli «il cui acquisto è ancora in fase di pagamento con rate mensili del mutuo sottoscritto» aggiunge il direttore di Ama Calabria.
    Pollice contesta anche il contrasto interno a via Perugini, «con Alecci che da un lato dà indirizzo politico per l’affidamento diretto dei servizi teatrali, i dirigenti che non firmano perché contestano la legittimità dello stesso. Nel mentre la commissione di vigilanza a fine ottobre avrebbe non avanzato alcun motivo ostativo, parliamo al condizionale non avendo avuto né verbale né conoscendo gli esiti della riunione avvenuta ieri a Catanzaro in Prefettura».
    Il direttore dell’Ama Calabria bolla poi come «una fesseria totale vedere il Teatro Grandinetti, come tutte quelle di questo tipo in Italia, indicata come struttura di rilevanza economica», contestando così anche quanto previsto nel bando per i servizi e l’offerta teatrali deliberato dalla terna ma senza alcun proseguimento e pubblicazione dello stesso, ed auspicando «un sussulto di dignità per cercare di salvare il salvabile».
     

    Per i Vacantusi, Nico Morelli sostiene che «sembra che nella riunione in Prefettura alla parola “opera abusiva” più di qualcuno sia saltato dalla sedia, nonostante all’interno del verbale della commissione di vigilanza non fosse citata alcuna via di fuga ostruita», con il paradosso che «si ci chiede di non usare il logo comunale, avendo l’esenzione del 50% sulle affissioni pari a 33,35 euro all’anno, mentre Regione e consiglio regionale hanno autorizzato il tutto senza porre problemi».

    Per il Teatrop, Piero Banaccurso ricorda «tutte le difficoltà avute per Teatroltre, che rientrava per altro in Lameziasummertime in cui il capofila è il Comune, ora stiamo trovando ospitalità nelle scuole fino a dicembre per Teatro Ragazzi, trovando la piena disponibilità delle compagnie», ironizzando sul fatto che «in tutti questi mesi avremmo costruito un nuovo teatro invece che rincorrere le carte per Teatro Grandinetti e Teatro Costabile», con lunedì impegnati 32.293,40 euro per i lavori necessari per riaprire l’ex teatro Politeama.

    Ruggero Pegna, promoter lametino ma che in città non ha potuto trovare negli ultimi anni strutture adeguate per gli spettacoli proposti, punta il dito contro «l’esasperata burocrazia che va oltre quanto richiesto dalla normativa in fase di sicurezza. Se le brutture ancora vive attualmente non fanno di Lamezia la città con il tasso di criminalità più alto del mondo, si stanno penalizzando sport e cultura che con la criminalità non c’entrano nulla ma anzi aiutano a far crescere i giovani in modo sano», ricordando «i danni economici di indotto che viene a mancare, sia per le stagioni culturali che per quelle sportive. Ci viene da pensare che i rappresentanti politici, qui come altrove, hanno avuto sensibilità che la terna commissariale non ha».
    Come per gli impianti sportivi, anche le strutture culturali Pegna contesta che «in un anno non sono riusciti a produrre report per sapere quali siano le mancanze. Questo vuol dire nascondere le inettitudini di un ufficio tecnico e dirigenza che non è capace di gestire la cosa pubblica».
    Il promoter ripercorre così le esperienze avute anche in altre realtà calabresi per alcuni suoi concerti all’aperto «dove non si erano mai tenuti spettacoli. La commissione di vigilanza esprime pareri, i sindaci emettono ordinanze se reputano si possano superare alcuni vincoli rimanendo nella legalità». Si accusa così la mancanza di risolutezza ed elasticità nell’attuale gestione amministrativa «perché sta confondendo agibilità con abitabilità, mentre avrebbe potuto limitarsi a dare prescrizioni».
    Non esistendo oggi le condizioni strutturali per potersi trasferire all’auditorium della Fondazione Terina (mentre rimane l’ipotesi da valutare su un concerto estivo all’esterno organizzato da Pegna), la speranza è che Teatro Costabile e Teatro Grandinetti possano tornare aperti già dal prossimo anno anche per l’ambito delle residenze teatrali (il bando regionale è stato pubblicato ieri) a cui vorrà partecipare anche il Teatrop, «ma ci serve un atto ufficiale del Comune da portare all’interno della progettualità» specifica Bonaccurso.

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