Venerdì protesta anche dentro gli uffici del Comune con assemblea sindacale dalle 11 alle 13

Si minaccia anche a pianificazione dello sciopero generale di tutti i  lavoratori  e dei Dirigenti dell'Ente

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    Al Comune di Lamezia Terme Cgil-Fp, Cisl-Fp, Uil-Fpl, Diccap-Sulpl, Rsu-Aziendale alla luce «delle gravi conseguenze che di fatto stanno bloccando I’organizzazione dell’apparato burocratico dell’Ente con il conseguenziale eccessivo carico di funzioni e la mancanza di competenze tecniche dei Dirigenti di ruolo», comunicano che venerdì , dalle 11 alle 13, hanno convocato, con separati atti,  l’assemblea di tutti i lavoratori e di tutti i Dirigenti dell’Ente.
    Mentre fuori verosimilmente ci saranno i cittadini a protestare, anche dentro via Perugini quindi si avrà una posizione di critica verso l’attuale guida amministrativa cittadina.
    «La scelta di convocare l’assemblea generale è maturata anche alla luce della mancata convocazione per il tentativo di raffreddamento da parte della Prefettura di Catanzaro nei modi e nei tempi stabiliti dalle norme di riferimento», spiegano i sindacati nella nota stampa, «tra i problemi più evidenti , più volte segnalati, la mancanza di una “ordinaria” organizzazione degli Uffici e dei Servizi; la mancata predisposizione degli atti, obbligatori ex lege, finalizzati a dare respiro alla patologica mancanza di assunzioni; la mancanza di una rinnovata organizzazione  non più legata alla realtà del territorio e ai servizi da questo richiesti; il mancato rispetto  delle norme contrattuali sottoscritte ormai da da 2 anni; la mancata apertura dei  tavoli di contrattazione aziendale sia del comparto che della Dirigenza; la mancata adozione del piano degli obiettivi e della performance, la mancata fondamentale nomina dell’Organismo Indipendente di Valutazione nonostante le indicazioni favorevoli del Dipartimento della Funzione Pubblica». 
    Si minaccia così «la pianificazione dello sciopero generale di tutti i  lavoratori  e dei Dirigenti dell’Ente, nel rispetto della normativa che lo disciplina, riservandoci ogni altra forma di protesta che l’Assemblea riterrà opportuna».

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