«I responsabili sono coloro che non si assumono mai la responsabilità del loro ruolo per il bene comune»
A nome del Movimento Nazionale Per La Sovranità, anche Francesco Mastroianni commenta lo svolgimento e l'esito della manifestazione di venerdì
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A nome del Movimento Nazionale Per La Sovranità, anche Francesco Mastroianni commenta lo svolgimento e l’esito della manifestazione di venerdì, concentrandosi sull’età anagrafica giovane di molti studenti in maggioranza rispetto agli adulti lametini, alla presenza di ex consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, contestando che «quelli che tutti i giorni si lamentano dell’abbandono della città e della inefficienza della politica e dell’apparato amministrativo al momento della protesta restano a casa o al bar, mentre quelli che hanno calpestato leggi e buonsenso cercano di farsi notare fra coloro che protestano». Smentita l’esistenza di un documento unitario sottoscritto da tutte le associazioni (ammettendo invece che lo stesso sia stato discusso), anche se sia ieri che alla vigilia della manifestazione lo stesso sia stato divulgato come tale.
Per Mastroianni «se le strutture sportive e gli uffici pubblici sono privi della certificazione di agibilità la colpa non è dei commissari, ai quali si può invece imputare di non essere riusciti a risolvere alcun problema e di non essere riusciti a far funzionare meglio l’apparato amministrativo», allargando poi il discorso sulla Lamezia Multiservizi, al difensore civico, all’area industriale, gli elettori che si lamentano ma «vanno a votare il solito parente o amico che gli ha fatto, o deve fare, un favore», la classe studentesca che non studia e quella docente che promuove su raccomandazione, medici ed avvocati o magistrati «che cercano il modo di aggirare la legge».
«I responsabili sono coloro che non si assumono mai la responsabilità del loro ruolo per il bene comune», riassume quindi Mastroianni, accodandosi al coro di condanna per l’assenza in sede del presidente Alecci, anche se neanche Fusaro o i dirigenti presenti hanno voluto scendere le scale e confrontarsi con i manifestanti, e gli unici incontri fruttuosi (anche se parziali) fino ad ora son stati quelli davanti al Prefetto di Catanzaro.